La pandemia di Covid-19 non ferma l’amore di due giovani soldati campani che, impossibilitati a rientrare in Italia, hanno deciso di coronare il loro sogno e di sposarsi a Beirut. Un matrimonio particolare quello del caporal maggiore capo Vincenzo De Rita e il caporal maggiore scelto Fiorella Tomasino, tutti e due in servizio presso il 232° reggimento Trasmissioni di Avellino e impegnati nella missione Unifil nel Sud del Libano con la Brigata Granatieri di Sardegna.
La celebarzione nell’ambascitata italiana a Beirut
La cerimonia si è svolta nell’ambasciata italiana a Beirut e il rito è stato officiato dall’ambasciatrice italiana in Libano Nicoletta Bombardiere. A fare da testimoni ai due giovani sposi il generale Diego Filippo Fulco, comandante del contingente italiano in Libano, e il tenente colonnello Cesare Finocchi.
Guanti, mascherine, distanza di sicurezza e uniforme al posto dei soliti abiti da cerimonia. Un matrimonio in sicurezza, alla presenza di pochi colleghi e con i parenti in collegamento via Skipe. La sposa con foulard azzurro delle Nazioni Unite e un basco blu dell’Onu al posto del classico velo.
L’emozione della coppia
Un matrimonio atipico ma ricca di emozioni, che ha permesso ai due soldati di realizzare il loro sogno d’amore nonostante il loro impegnativo lavoro, come operatori di pace in Libano. “Aiutiamo, nel nostro piccolo, con il nostro lavoro a migliorare la situazione in Libano – ha raccontato la sposa – Per questo sposarmi con le insegne che contraddistinguono i peacekeeper è stato veramente motivo di orgoglio”. La coppia dopo il rito civile ha continuato i festeggiamenti, con i colleghi del reggimento, nella base italiana di Shama. “È stato un sogno – ha raccontato lo sposo – un matrimonio indimenticabile. Ci siamo sposati in condizioni veramente stranissime: non solo con le mascherine e i guanti ma anche con l’uniforme da servizio e combattimento”.
