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La vita spezzata di Andrea, il sogno del calcio e quell’ultimo post su Facebook

Aveva 19 anni il calciatore dell'Atalanta deceduto improvvisamente a causa di un aneurisma. Il cordoglio del suo agente: "Eri un lottatore"

Imparo dai miei errori“, questo aveva scritto Andrea Rinaldi su Facebook lo scorso 3 maggio. Un post oggi inondato dai tanti messaggi d’affetto rivolti al giovane calciatore scomparso prematuramente. Sconvolto il mondo dello sport.

E’ morto all’ospedale di Varese, dov’era ricoverato da venerdì per un aneurisma cerebrale, Andrea Rinaldi, centrocampista di 19 anni, cresciuto calcisticamente nell’Atalanta ma ceduto due anni fa al Legnano.

Venerdì era stato colpito da un’aneurisma nella sua casa di Cermenate (in provincia di Como). Il suo procuratore Marco Montesarchio ha pubblicato un post di cordoglio:

È una notizia che mai vorresti dover dare o ricevere anche per chi, come me, ti conosceva solo da un anno. Fu tuo padre ad organizzare l’incontro, ma bastò poco ad entrambi per capire subito che condividevamo gli stessi principi per poter iniziare a lavorare insieme. Sono stato davvero fortunato ad averti conosciuto e sono contento che le nostre strade si siano incrociate anche se per così poco tempo.

Spero d’averti potuto lasciare qualcosa di positivo come tu sicuramente hai fatto con me. Sei stato sempre corretto e leale con tutti, era il tuo modo di essere dentro e fuori dal campo di calcio. Quel rettangolo verde che era la tua vita!

Avrei voluto poter gioire con te per un tuo ritorno tra i professionisti, te lo saresti meritato dopo una stagione esaltante a Legnano. Poi, avevamo ancora tantissimi traguardi da dover raggiungere, come quelli che iniziavamo a programmare per la prossima stagione. Ma, purtroppo, il destino ha voluto che un malore ti portasse via in un attimo.

La tua vita è stata breve ma vissuta intensamente perché eri un lottatore che davanti alle difficoltà non si arrendeva e lo hai sempre saputo dimostrare e hai sempre dato tutto! È stato un onore averti avuto tra i miei assistiti e mi piacerà ricordarti, così, con quel motto che ti rappresentava tanto e che avevi scritto anche sulla tua pagina Facebook: ‘Se non lotti per ciò che desideri, non piangere per ciò che perdi’“.

IL POST SU FACEBOOK –

È una notizia che mai vorresti dover dare o ricevere anche per chi, come me, ti conosceva solo da un anno. Fu tuo padre…

Pubblicato da Marco Montesarchio su Lunedì 11 maggio 2020