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Coronavirus, dramma a Napoli: resta tre giorni con il cadavere del marito in casa

Dramma nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, dove una donna è stata costretta a vivere per tre giorni col cadavere in casa del marito 82enne.

La storia, riportata da Il Mattino, è raccontata direttamente dal figlio dei due coniugi, Gennaro Di Martino, 44 anni. “Il problema non è stato il virus – spiega Gennaro, sicuro che l’anziano non avesse il Covid-19 – ma la confusione nell’assistenza e il senso di abbandono vissuto da mia madre, rimasta per giorni da sola in casa con il cadavere del marito senza sapere che fare”. Gennaro e sua sorella vivono lontano, ed è stata la madre Carmela a restare fin qui in casa col cadavere del marito.

Tutto è cominciato sabato sera. Dolori forti, l’arrivo dell’ambulanza. “I sanitari sono giunti dopo circa un’ora dalla nostra richiesta con un equipaggio senza medico e senza protezioni – racconta Gennaro – hanno constatato il decesso e, avendo rilevato una temperatura di 38,5°C a mia mamma hanno allertato tutti sospettando un caso di Coronavirus in mio padre”. I vicini sono stati allontanati e per tutti, compresa Carmela, è scattata la quarantena. Una seconda ambulanza, questa attrezzata coi dispositivi di sicurezza, è arrivata poco dopo. Nel referto la causa del decesso dell’uomo è attribuita ad un arresto cardiocircolatorio.

Ma il sospetto del Coronavirus dell’uomo, e nessun tampone in programma, ha lasciato la situazione in un limbo. Una notte, poi la seconda notte. Il medico di famiglia è arrivato ieri mattina, ha certificato il decesso dell’anziano per cause naturali. I figli della donna vengono finalmente contattati sia dal 118 che dalla polizia municipale, per l’esecuzione di due tamponi, al deceduto e a Carmela, questo alle 14 di ieri, quando è finalmente è stato disposto il ritiro della salma.