Regola numero uno: restare in casa e seguire tutte le indicazioni del governo, che per noi prende decisioni complesse. “Facciamo sentire vicinanza alle persone sole e provate, ai medici, agli operatori sanitari, agli infermieri, ai volontari. Alle autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro. Ai poliziotti, ai soldati, che sulle strade cercano di mantenere l’ordine. Che si compiano le cose che il governo chiede di fare per il bene di tutti noi”, dice alla fine di un Angelus a piazza vuota, senza fedeli, trasmesso dalla biblioteca del Palazzo Apostolico.
Francesco non può guardare negli occhi il suo gregge, ma a tutti chiede pazienza, concentrazione e una voce sola. Due le iniziative per i prossimi giorni. La prima è la recita collettiva del Padre Nostro, come il Rosario di giovedì scorso con tutta la comunità cattolica.
L’invito è a tutti i Capi delle Chiese, ai leader delle Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni: si farà mercoledì 25 a mezzogiorno, nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’Annunciazione.La seconda, con la stessa intenzione, è un momento di preghiera presieduto dal Papa sul sagrato della Basilica di San Pietro vuota, venerdì 27 alle 18: “Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento”.
La preghiera, fa sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, potrà essere seguita in diretta tramite i media. E, al termine, ci sarà la Benedizione Urbi et Orbi, con la possibilità (secondo le modalità del nuovo decreto, data l’impossibilità di confessarsi direttamente con il sacerdote) di ricevere l’indulgenza plenaria.