I punti salienti del Decreto approvato dal Governo in merito al contrasto del contagio da coronavirus
Le resse (inutili) nei supermercati. Chi si chiede se può uscire da solo, andare a trovare i figli o i genitori, organizzare una piccola cena, fare una corsa al parco. È dalle cose semplici che è scattata la preoccupazione dei cittadini italiani dopo l’ultimo Decreto varato dal Governo Conte contro il diffondersi del contagio da coronavirus.
IL PUNTO: I DETTAGLI RIPORTATI DA LA REPUBBLICA –
Lavoro e necessità
I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico e proprio oggi il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, ha ribadito che “non c’è alcuna necessità di assaltare i supermercati perché non c’è nessun problema negli approvvigionamenti. Già stamattina le merci sono al loro posto. Non c’è nessun problema nella produzione, nella distribuzione e nell’approvvigionamento”. È possibile dunque andare a fare la spesa, ma è bene evitare le ore di punta e meglio entrare uno alla volta. Chi si sposta sul territorio può autocerticare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.
Stop assembramenti
Dopo le fotografie che nel fine settimana mostravano spiagge affollate e piste da sci gremite, Conte ha aggiunto la norma non prevista fino a ieri neanche nelle zone “arancioni”: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Febbre e quarantena
Sempre e in ogni caso, chi ha febbre o sintomi influenzali o da infezione respiratoria deve restare a casa, non andare al pronto soccorso, ma contattare il proprio medico e seguire le sue istruzioni. Il divieto di muoversi è “assoluto” per chi è stato messo in quarantena o è positivo al virus.
Calcio: fermo il campionato, non le coppe
Si fermano tutti gli sport, a ogni livello e categoria, anche amatoriale. È incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi, ma lo faranno nel rispetto delle norme per evitare il contagio.
Sport: palestre no, parchi sì
Sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all’aria aperta rispettando la distanza di un metro. Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.
Chiusi gli impianti da sci
I maggiori conprensori sciistici hanno annunciato ieri l’anticipo della chiusura della stagione, quindi piste chiuse in tutta Italia.
Ferie e congedi
Molti genitori stanno usufruendo del congendo facoltativo, anche se a stipendio ridotto. Il Decreto “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi, sempre per avere meno persone presenti negli uffici nello stesso momento. In ogni caso, molti uffici pubblici hanno già predisposto la chiusura: il suggerimento è di telefonare prima di recarsi agli sportelli e comunque di evitare di andare. Sono sospesi i congedi dei medici e sarebbe buona norma annullare o spostare tutti gli appuntamenti, anche in studi privati, se non assolutamente indispensabili. È applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.
Stop svaghi
L’obiettivo è importante, fermare il contagio, e par raggiungerlo è necessario ridurre le occasioni di vicinanza . Per questo sono sospesi tutti le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.