San Faustino, acclamato protettore dei single non si sa bene come e perché, non sta da solo neanche nel calendario: condivide infatti il 15 febbraio con il fratello Giovita, martire con lui. Della loro storia si sa poco, anche se la collocazione nel II secolo li pone nel pieno della vita accidentata dei primi cristiani, quando essere fedeli a Cristo implicava persecuzioni e disponibilità a mettere la vita in gioco a causa della fede. Arrestati a Brescia, città in cui si erano convertiti e di cui sono diventati nei secoli patroni, vi sono stati condannati a morte e decapitati. La loro leggenda è tramandata da una Passio di carattere romanzesco composta tra l’ VIII e il XI secolo, sulla scorta di un testo più antico non pervenuto.
Il motivo per cui si usa festeggiare San Faustino il giorno dopo San Valentino va ricercato in una serie di leggende popolari. Per alcuni, infatti, il patrono bresciano era famoso per aiutare le donne a trovare marito. Per altri, Faustino — dal latino faustus, “propizio” — sarebbe portatore di fortuna nel cercare e trovare l’amore. Spiegazione semantica, quest’ultima, attribuita solo in tempi recenti. Insomma, una semplice coincidenza, data dal fatto che il giorno precedente (il 14 febbraio, ndr) sia dedicato agli innamorati e alla rima che li lega (Valen-tino-Faus-tino).