Il sistema dei buoni pasto al collasso. Le associazioni dei commercianti minacciano di bloccare i buoni pasto e chiedono una riforma del settore.
“Siamo arrivati ad un punto limite di sopportazione. Senza una riforma siamo pronti a smettere di prendere i buoni pasto. Il sistema è al collasso e se non ci sarà un’inversione di rotta immediata, quasi tre milioni di dipendenti pubblici e privati potrebbero vedersi negata la possibilità di pagare il pranzo o la spesa con i ticket”. È la minaccia, nemmeno tanto velata, che arriva dalle associazioni di categoria Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, ANCC Coop, Confesercenti, FIDA e ANCD Conad.
La guerra dei buoni pasto rischia di lasciare a digiuno 1,1 milioni di statali che ogni giorno a pranzo ricorrono ai ticket per mangiare fuori dall’ufficio. Nel complesso, calcola la Federazione italiana pubblici esercizi, la Pubblica amministrazione spende annualmente circa 1,2 miliardi di euro per acquistare i buoni pasto da distribuire ai propri dipendenti. Ma di questi solo 700 mila euro finiscono nelle tasche degli esercenti, sempre stando ai dati elaborati dalla Fipe. L’attuale sistema dei buoni pasto genera “una tassa occulta del 30% sul valore di ogni buono pasto a carico degli esercenti” per cui “tra commissioni alle società emettitrici e oneri finanziari, i bar, i ristoranti, i supermercati e i centri commerciali perdono 3mila euro ogni 10mila euro di buoni pasto incassati che accettano”. Per questo le associazioni di categoria sollecitano “una revisione del codice degli appalti nella pubblica amministrazione”.
Ogni giorno circa 10 milioni di lavoratori pranzano fuori casa: di questi, 2,8 milioni sono dotati di buoni pasto e il 64,7% li utilizza come prima forma di pagamento ogni volta che esce dall’ufficio. Si stima che nel 2019 siano stati emessi in Italia 500 milioni di buoni pasto, di cui 175 milioni acquistati dalle pubbliche amministrazioni per un milione di lavoratori. In totale, ogni giorno i dipendenti pubblici e privati spendono nei bar, nei ristoranti, nei supermercati e in tutti gli esercizi convenzionati 13 milioni di euro in buoni pasto.

