L'imprenditore, omonimo del boss' Capastorta, sta collaborando con la giustizia. È in corso il processo presso la Corte d'Assise
Ecco come i soldi della camorra sono stati ‘ripuliti’ e girati ad un imprenditore affinché finanziasse la campagna elettorale di una candidata alle elezioni regionali del 2015. Stiamo parlando del sistema del clan dei Casalesi per infiltrarsi in politica e gestire determinati appalti.
A raccontarlo, come riportato da Terranostra News, l’imprenditore e collaboratore di giustizia Francesco Zagaria – omonimo del boss Michele detto ‘Capastorta – imputato nel processo in corso preso la Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (in provincia di Caserta). Nella vicenda è coinvolto anche l’es Sindaco di Capua Carmine Antropoli.
“Per le Regionali del 2015 – ha detto Zagaria, imprenditore di Casapesenna da anni residente a Capua, che la Dda ritiene colluso con il clan guidato dal boss omonimo Michele Zagaria – ho speso circa 50mila euro per sostenere la candidatura, in quota Forza Italia, di Lucrezia Cicia (non fu eletta, ndr), compagna di Antropoli; diedi in particolare 20mila euro ad Antropoli in due tranche da 10mila, e gliele consegnai al suo studio. Con gli altri 30mila euro aprii vari comitati elettorali della Cicia, tra cui uno a Portico di Caserta, mi occupai dell’affissione di manifesti e organizzai iniziative elettorali. Antropoli mi disse che se avessimo eletto la Cicia in Consiglio Regionale, le cose per me sarebbero andate bene. Ovviamente ero interessato ad avere appalti pubblici con la mia azienda Prisma Costruzioni“.

