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Tumori, sì all’immunoterapia al Pascale di Napoli

Si' alla rimborsabilità del nivolumab, anticorpo monoclonale per l'immunoterapia nei pazienti con melanoma

Si’ alla rimborsabilita’ del nivolumab, anticorpo monoclonale per l’immunoterapia nei pazienti con melanoma ad uno stadio piu’ avanzato (III e IV), completamente asportato chirurgicamente. Come anticipato da Voce di Napoli, il via libera arriva dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).

“L’immuno-oncologia ha gia’ dimostrato risultati importanti nella fase metastatica – afferma Paolo Ascierto, dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli – Oggi possiamo anticipare il trattamento nei pazienti in stadio III e IV resecato, cioe’ in una fase in cui la malattia e’ stata completamente asportata”.

Nei pazienti con la malattia al terzo stadio non sottoposti a terapia adiuvante (quella che si fa in via precauzionale dopo il trattamento principale, quando c’e’ il rischio di recidiva o puo’ prolungare la sopravvivenza) dopo l’intervento chirurgico, il tasso di recidiva a 5 anni e’ tra il 70% e 85%. Secondo i dati presentati, il nivolumab offre una sopravvivenza libera da recidive fino a tre anni del 58% e una riduzione del rischio di 32%.

L’annuncio del Prof. Ascierto: “Via all’immunoterapia al Pascale di Napoli”

“Anche la sopravvivenza libera da metastasi e’ piu’ lunga con nivolumab, con tassi a 36 mesi del 66% – prosegue l’oncologo – Questi vantaggi sono stati osservati in tutti i pazienti analizzati, indipendentemente dallo stadio della malattia”. Per 20 anni non ci sono stati passi in avanti “nel trattamento adiuvante in quanto le uniche due terapie approvate, entrambe a base di interferone, avevano un alto livello di tossicita’ e scarsi vantaggi in termini di sopravvivenza”, aggiunge Ascierto. Questo nuovo farmaco, oltre ad un’elevata efficacia, “garantisce una buona qualita’ di vita grazie all’ottima tollerabilita’ – sottolinea – va iniziato il prima possibile dall’asportazione completa del tumore e si prende solo per un anno”.

Questi farmaci hanno la capacita’ di sviluppare una memoria nel sistema immunitario, che mantiene la capacita’ di eliminare le cellule tumorali a lungo termine, anche dopo la fine della terapia.

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