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Scarcerati due narcos del clan Polverino: la decisione dei giudici

Si tratta di Silvano Pennino e Nicola Di Nuzzo arrestati, tra Valencia e Marano, lo scorso novembre.

Tornano in libertà i narcos del clan Polverino. Silvano PenninoNicola Di Nuzzo erano stati arrestati lo scorso novembre tra ValenciaMarano grazie ad un’operazione congiunta dei Carabinieri con la Polizia spagnola.

Come riportato da Il Mattino, i due esponenti del sodalizio erano accusati di traffico internazionale di hashish. A decidere della loro scarcerazione il Tribunale del Riesame di Napoli. Pennino e Di Nuzzo erano noti nell’organizzazione per aver condotto il ‘sistema’ delle puntate.

IL COMUNICATO DELL’ARRESTO –

Tra Napoli e Valencia, i carabinieri del nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione del Fast team della Policia nacional spagnola e della Divisione Sirena del Servizio di cooperazione internazionale di polizia italiano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip partenopeo nei confronti di due affiliati al clan Polverino, il 54enne Nicola Di Nuzzo e il 38enne Silvano Pennino, indagati per associazione per delinquere di stampo camorristico, spaccio e traffico internazionale di stupefacente, reato aggravato dal metodo mafioso. I due tra il 2001 e il 2012, per conto della cosca egemone nei comuni di Marano di Napoli, Villaricca, Calvizzano, Mugnano di Napoli, Quarto e Pozzuoli, avrebbero costruito una struttura organizzativa transnazionale leader in Campania nell’importazione di hashish, aprendo trattative con i fornitori di origine magrebina dello stupefacente, organizzando o contribuendo alla distribuzione e cessione sul territorio napoletano e in altre località italiane delle partite di stupefacente importato dalla Spagna. L’indagine che li riguarda è lo sviluppo di quella che ha portato all’arresto di oltre 100 esponenti di spicco e affiliati del gruppo camorristico nel maggio 2011 e nel giugno 2013, con l’azzeramento della struttura di vertice del gruppo diretto dal boss Giuseppe Polverino, la localizzazione quattro latitanti (di cui due inseriti nell’elenco del ministero dell’Interno dei più pericolosi) e il sequestro di oltre 6mila chili di hashish. Proprio nell’ambito di un maxi-sequestro di droga Di Nuzzo e Pennino furono arrestati nel luglio del 2012. L’ingente sequestro di hashish (circa una tonnellata e mezza), fu eseguito dai carabinieri del nucleo Investigativo e giunse al termine di un pedinamento che i militari stavano effettuando da tempo nei confronti di Pennino, esponente di spicco del clan Polverino di Marano, e di un gregario della cosca, Di Nuzzo. Seguiti dai carabinieri i due erano giunti a bordo di una Volkswagen “Polo” nell’area di servizio Frascati Est di Roma. Lì hanno atteso l’arrivo del tir che trasportava la droga, a bordo del quale c’erano un uomo di nazionalità spagnola e una donna lituana. Dopo avergli fatto un segnale, i due esponenti del clan si sono messi in cammino in direzione Sud seguiti dal tir. All’altezza di Pomezia, tir e auto si erano incanalati su una strada sterrata della località Santa Palomba dove ci sono alcuni capannoni. A questo punto i carabinieri sono intervenuti bloccando i quattro. Nel tir, tra l’insalata, sono spuntate cinquanta valige contenenti una tonnellata e mezza di hashish, pagata dal clan circa due milioni di euro. La droga, destinata ai mercati di Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna e, in parte, anche alla Campania, venduta ai cosiddetti grossisti, avrebbe fruttato circa 4 milioni di euro. Oltre a Pennino e Di Nuzzo erano finiti in manette l’autista del tir, il 53enne di nazionalità spagnola Juan Antonio Diaz Lopez e la donna che era in sua compagnia, la lituana Jurate Peleckiene. Dopo l’arresto i tre uomini erano stati trasferiti nel carcere Velletri mentre la donna era stata chiusa nella casa circondariale di Rebibbia. Pennino e Di Nuzzo, tornati in libertà qualche tempo più tardi, non avevano però chiuso i propri conti con la giustizia e così sono di nuovo scattate le manette. Da Il Roma.

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