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Caso Yara. Salvagni a Voce di Napoli: “Massimo Bossetti è innocente e ora possiamo provarlo”

Pochi giorni fa la Corte d'Assise di Bergamo ha autorizzato l'esame di tutti i reperti d'indagine e di tutte le tracce di dna

Sono trascorsi nove lunghi anni dall’omicidio di Yara Gambirasio, la ragazzina 13enne di Brembate di Sopra trovata cadavere nel campo di Chignolo. La giustizia italiana ha condannato in via definitiva all’ergastolo “fine pena mai” Massimo Bossetti, il muratore di Mapello. La novità, attesissima da Bossetti e dal legale Claudio Salvagni, è arrivata pochi giorni fa dalla Corte d’Assise di Bergamo che ha autorizzato l’esame di tutti i reperti d’indagine e di tutte le tracce di dna. Analisi fino ad oggi mai concessa.

Avvocato Salvagni, questa è una grossa novità

Si, lo è. Finalmente dopo anni abbiamo una vera inversione di tendenza. I nostri consulenti sono a lavoro per l’analisi di tutti i reperti del caso. Non possiamo sbagliare una sola mossa in questo momento.

Lei parla spesso di un omicidio senza movente

Non solo. Questo è un omicidio senza movente e senza prove. Yara non è stata uccisa da Massimo Bossetti. Questo non è stato un giusto processo, ma un processo farsa.

Parliamo di dna mitocondriale

Il dna mitocondriale non si disperde, non si deteriora. E’ una super prova ed infatti è stato utilizzato in moltissime circostanze come, ad esempio, la tragedia dell’11 settembre. Solo grazie ad esso si riuscì a risalire all’identità di quei poveri corpi.

salvagni
L’avvocato Claudio Salvagni

 

Cosa può dirci delle immagini del furgone che incastrerebbero Bossetti?

Sono state messe insieme immagini di diversi furgoni per realizzare quel video. Il colonnello Lago (Comandante del Ris di Parma, nda) disse testualmente che il filmato “era stato realizzato per esigenze di comunicazione”. Bisognava stabilire cosa fosse giusto e cosa sbagliato, non c’era alcuna esigenza di comunicazione.

Cosa spera in questo momento Bossetti?

Non si può certo dire che sia sereno, parliamo sempre di un uomo che ritiene di essere ingiustamente detenuto. Di certo è contento così come la sua famiglia. La speranza è quella di poter provare, finalmente, la sua innocenza. C’è una svolta e questo lo fa sperare. Sostiene di non conoscere Yara, di non averla mai incontrata e dunque di non poter essere l’assassino.

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