L'ex Presidente, ora all'opposione, ed ex avversario di Vincenzo De Luca, sfiderà l'lattuale Governatore per la rivincita a Palazzo Santa Lucia
Silvio Berlusconi ha sciolto la riserva ed ha indicato chi sarà il candidato presidente per le prossime elezioni regionali in Campania. La scelta del nome spettava a Forza Italia come d’accordo con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Berlusconi ha comunicato ai suoi, durante un meeting al Senato dove c’erano i dirigenti del partito e i rispettivi parlamentari, che Forza Italia candiderà Stefano Caldoro alla presidenza della regione Campania.
Dunque, le elezioni che ci saranno la prossima primavera, vedranno come sfida la rivincita tra Caldoro e l’attuale Governatore Vincenzo De Luca. Quest’ultimo sconfisse proprio Caldoro alle ultime elezioni da presidente uscente del quinquennio 2010-2015.
“È andato tutto benissimo. Stefano, in Campania sarai tu il nostro candidato su questo ho già l’accordo con Salvini e Giorgia Meloni. Siamo alleati con i partiti di centrodestra, ma non saremo mai subalterni a nessuno. La nostra storia non ce lo permette. Qualcuno vorrebbe andare nella Lega? Fate pure, ma Salvini è stato molto chiaro: non ricandiderebbe nessuno, specie gli ultimi a saltare a bordo del Carroccio. E poi lo sa bene anche lui: chi tradisce gli elettori una volta, li tradisce sempre“, ha detto Berlusconi.
Ha invece dichiarato Caldoro: “Ringrazio il presidente Berlusconi ora siamo al lavoro per un centrodestra allargato con l’apporto e il sostegno anche di liste civiche che racchiudano i valori dell’intera area moderata. Insomma inizia e si rafforza un grande lavoro di ricucitura, di appello alla società civile, di apertura verso le forze sane e produttive della Campania“.
Uno degli obiettivi di Caldoro sarà quello di ricucire diversi strappi. Dai malumori di Mara Carfagna, a quelli di Severino Nappi e dei fratelli Martusciello. Infine, ci sarà da arginare la possibile discesa in campo di Clemente Mastella che a questo punto potrebbe avere il sostegno degli ex democristiani.

