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Libero il boss che uccise Simonetta, la reazione della sorella: “Non posso accettarlo”

Torna libero Antionio Pignataro, il boss della Nco che uccise Simonetta Lamberti, figlia del giudice Alfonso Lamberti. Pignataro è stato un fedelissimo di ‘o Professore t prima di passare tra le fila del sodalizio avversario. Tra le diverse condanne collezionate, quella a 30 anni per l’omicidio della piccola di 11 anni.

IL FATTO. Simonetta era figlia di un magistrato impegnato nella lotta alla camorra durante la cruenta faida degli anni ’80. Il 28 maggio il magistrato si recò con la figlia a Cava de’ Tirreni per passare qualche ora in spiaggia, ma sulla via del ritorno padre e figlia furono coinvolti in un agguato. Una vettura si affiancò a quella del magistrato e dei sicari esplorsero colpi d’arma da fuoco che colpirono il giudice ferendolo mentre uccisero la piccola, Simonetta infatti si era assopita con la testa contro un finestrino e fu centrata alla testa morendo sul colpo.

Lo scorso anno Pignataro aveva chiesto gli arresti domiciliari perché malato di tumore. Quattro anni fa inveceve aveva ottenuto i domiciliari sempre per malattia per poi finire di nuovo in carcere con l’accusa di associazione camorristica e scambio elettorale politico mafioso.

“È vergognoso“, afferma Serena Lamberti, la sorella della piccola vittima. “Devono spiegarmi perchè questo camorrista assassino è tornato a casa dalla sua famiglia. È tornato libero. Devono dirmi in faccia perché. Io lo pretendo”.

UNA STRADA INTITOLA A SIMONETTA LAMBERTI

“Io non posso accettarlo. Io non arrivo a comprendere come sia possibile questa vergogna. Tutto ciò non è umanamente accettabile. Io non ci riesco. Perdonatemi”.