Voce di Napoli | Navigazione

Giustizia per Ciro Colonna, 8 condanne all’ergastolo per l’omicidio dell’innocente e del ras dei Barbudos

Sono stati condannati tutti all’ergastolo gli otto imputati nel processo di primo grado per il duplice omicidio di Raffaele Cepparulo, 25 anni, elemento di spicco del clan Esposito-Genidoni, i Barbudos del Rione Sanità, e di Ciro Colonna 19 anni, giovane incensurato che frequentava quel circolo del Lotto Zero di Ponticelli, periferia est di Napoli, perché il territorio dove viveva non offriva niente di meglio. Era il 7 giugno 2016.

Questa la sentenza emessa dal giudice dell’udienza preliminare di Napoli Luana Romano nei confronti del boss Ciro Rinaldi, ritenuto il mandante, Anna De Luca Bossa, ritenuta la specchiettista, Giulio Ceglie, Cira Cipollaro (madre di Michele Minichini), Luisa De Stefano, Vincenza MaioneAntonio Rivieccio e Michele Minichini (figlio del killer Ciro), questi ultimi due, secondo la ricostruzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, considerati gli autori materiali del duplice omicidio (Rivieccio uccise per errore Colonna mentre Minichini finì Cepparuolo).  Colonna venne ucciso perché il suo tentativo di recuperare gli occhiali da terra durante la fuga venne frainteso dall’inesperto killer che sparò senza esitazioni.

Accolte in pieno le richieste del pm Antonella Fratello che ha condotto le indagini coordinate dal procurate aggiunto Giuseppe Borrelli. Gli imputati rispondevano di duplice omicidio con le aggravanti dell’uso illegale delle armi, della premeditazione e della matrice camorristica. In aula erano presenti i familiari di Ciro Colonna, costituitisi parte civile, ma anche Susy Cimminiello (sorella di Gianluca, il tatuatore ucciso dagli Scissionisti) e il padre di Genny Cesarano, il 17enne ammazzato per errore nel rione Sanità in seguito a una stesa.

LA RICOSTRUZIONE – Il 7 giugno 2016 i killer fecero irruzione nel circolo di via Cleopatra e oltre ad uccidere il rivale Cepparulo, che fino a qualche settimana prima era attivissimo sui social (su Facebook si chiamava “Raffaele Ultimo”), fecero fuori anche un giovane innocente.

Il movente dell’omicidio fu la presenza a Ponticelli di Cepparulo che dopo i numerosi arresti avvenuti nel clan Esposisto-Genidoni si avvicinò ai De Micco di Ponticelli, rivali dei Minichini-De Luca Bossa e dei Rinaldi.

Omicidio di camorra, confessa la moglie del boss: "Ciro Colonna non doveva morire"