La segnalazione sui social del Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli
Il caldo, il sole, il mare e quelle “tradizioni scugnizzesche” che a Napoli stanno continuando ad essere protagoniste. Alcune di queste, però, oltre a correre il rischio di oltrepassare i confini della civiltà, possono rivelarsi anche molto pericolose.
Così è stato per dei giovanissimi che oggi e in altri giorni di questi mesi estivi, si sono divertiti a tuffarsi dai lampione del ponte di Megaride, ovvero il tratto che da via Partenope arriva al Bprgo Marinaro, cioè al Castel dell’Ovo.
Non solo, ma lo spazio di mare dove sorge l’antica fortezza, è stato letteralmente invaso da molte barchette. L’episodio è stato denunciato su Facebook dal Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
IL POST SU FACEBOOK DI BORRELLI –
Tuffi dai lampioni del ponte di Megaride, vergogna a due passi da Castel dell’Ovo. Verdi: “Scene inaccettabili e pericolosissime in una zona che non è nemmeno balneabile. Occorrono controlli stringenti sul litorale”.
“Ci è stato segnalato un video in cui si nota un giovane che si tuffa in mare da un lampione del ponte di Megaride, a due passi da Castel dell’Ovo. Nel vedere le immagini non abbiamo creduto ai nostri occhi. Abbiamo assistito ad una scena inaccettabile, pericolosa e profondamente lesiva dell’immagine della città. Oramai sembra che qualsiasi comportamento sia lecito e accettabile. Sottolineiamo che non è così. Il decoro dei luoghi passa prima di tutto dai comportamenti. Usare un lampione come trampolino non ha alcun tipo di giustificazione”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli con il consigliere municipale del Sole che Ride Gianni Caselli. “Le immagini che abbiamo visto rendono necessari dei controlli stringenti sull’intero litorale. Risulta difficile richiedere una maggiore presenza per far fronte a comportamenti del genere, che risulta anche difficile immagine, ma tant’è. Purtroppo in questa città persistono delle sacche di inciviltà che devono essere combattute giorno dopo giorno. Non ci deve essere spazio per aree grigie di accettazione di tali modi di fare. Occorre intervenire con sanzioni dure“.