Tra locali, ristoranti e b&b ci sono ancora botteghe di artigianato che garantiscono quella qualità di un tempo che sembra ormai dimenticato
Fare una passeggiata oggi nel ventre dei Quartieri Spagnoli vuol dire rendersi conto di quanto Napoli riesca a cambiare pur restando sempre se stessa. Quell’insieme di vicoli che si incrociano tra il corso Vittorio Emanuele e via Toledo sono una fotografia parziale della città. L’antichità e la tradizione dei palazzi costruiti nel 600 dagli spagnoli hanno lasciato il passo a ristoranti, enoteche e bed and breakfast.
Eppure ci sono ancora realtà commerciali che sopravvivono. Botteghe e negozi in grado di resistere all’inevitabile trascorrere del tempo. Del resto, i Quartieri Spagnoli sono famosi anche per questo: un artigianato di qualità, soprattutto nel settore della pelletteria e pellicceria, riconosciuto in tutta Italia e nel mondo. Molte grandi aziende, oggi multinazionali della moda, affidano la manifattura dei loro prodotti a questi Maestri.
Uno di loro è Giuseppe Cognetti, conosciuto da amici e clienti come Pino ‘o Cusutore. Un lavoro imparato da bambino e diventato una vera e propria attività commerciale che dura da circa 30 anni. Il percorso di Giuseppe è stato però inverso. Dopo aver iniziato a produrre borse e zaini per grandi brand del settore, ha deciso di mettersi in proprio. Così è nata la bottega “My bags Napoli” che da circa sette mesi ha la sua unica sede in via San Mattia dove Giuseppe ha allestito sia un laboratorio che un piccolo negozio.
All’interno, dove l’odore della pelle regna sovrano, è possibile ammirare tutte le creazioni di Giuseppe. Lui è in grado di spiegare in modo preciso come sono nate quelle borse e quegli zaini. Da dove è partita l’idea, la tipologia delle pelle, la sua lavorazione. Pino ti racconta le tempistiche e il valore unico di quel prodotto fatto interamente a mano. Mestieri di una volta, diventati una rarità ma capaci di ritagliarsi la propria nicchia di mercato.
Attenzione, lavoro, sacrificio e amore per la propria passione. Sono questi gli ingredienti di una ricetta vincente che permette ai clienti di avere un prodotto personalizzato e fatto su misura. La bottega “My bags Napoli” si trova attaccata a qualche tipico basso napoletano. Poco più distante, verso la piazzetta di Rosario di Palazzo (dove c’è la chiesa di Sant’Anna), ci sono dei negozietti che “resistono” all'”invasione” dei super market.
Poi un bar, un centro scommesse e una sfilza di bed and breakfast. Il tutto sistemato all’interno di un ordine apparente, al confine con il caos dove sfrecciano i motorini, dove le donne anziane escono per fare la spesa e le mamme accompagnano o vanno a prendere i propri figli a scuola. Oggi ci sono anche tanti turisti, li noti subito con quell’espressione e quello sguardo persi tra lo stupore, il panico e la meraviglia.
Ve l’ho detto all’inizio, per capire l’evoluzione di una Napoli immobile non c’è niente di meglio che farsi una passeggiata tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Una chiacchierata con persone come Giuseppe Cognetti vi renderà tutto più chiaro.