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Funerali carabiniere napoletano, le parole della moglie dall’altare: “Gioia, dolore, solitudine e fierezza”

Commozione e dolore per l’ultimo addio a Mario Cerciello Rega, il carabiniere napoletano ucciso con 11 coltellate a Roma da un turista americano. Nella chiesa di Santa Santa Croce di Santa Maria del Corso, a somma Vesuviana, alle 12, saranno celebrati i funerali. Alle 10.30 sono già 400 le persone che hanno preso posto tra i banchi della chiesa, retta dai Francescani. L’arrivo del feretro del vice brigadiere è previsto pochi minuti prima delle 12. Sulla bara il tricolore e la maglia di Insigne, che proprio la moglie del vicebrigadiere ripone con cura.

LE ULTIME PAROLE PRIMA DI MORIRE 

All’esterno della chiesa sono allineate le corone di fiori del presidente della Repubblica, dei presidenti del Senato e della Camera, del ministro della Difesa, del comando generale dell’Arma dei carabinieri e della compagnia Roma Centro, alla quale apparteneva il militare. Il picchetto di onore dei carabinieri, in alta uniforme, renderà gli onori a Cerciello Rega.

LE PAROLE DELLA MOGLIE DOPO AVER SAPUTO DELL’OMICIDIO 

La cerimonia funebre sarà officiata dall’Ordinario militare monsignore Santo Marcianò. Il feretro sarà portato a spalla da un picchetto di sei carabinieri in alta uniforme. Nel corso della cerimonia la moglie, Rosa Maria Esilio, leggerà una preghiera. Anche il comandante dell’Arma dei carabinieri, generale Giovanni Nistri, parlerà brevemente mentre al termine della cerimonia monsignore Marcianò leggerà la preghiera del carabiniere. Sono presenti anche i componenti dell’associazione cavalieri di Malta della quale Cerciello Rega faceva parte per svolgere attività di volontariato.

Poco prima di mezzogiorno è giunto il ministro degli Interni Matteo Salvini. Subito dopo sono arrivati anche il vicepremier Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico. Poco prima erano arrivati anche il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, la parlamentare del Pd Roberta Pinotti e il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo. Palloncini bianchi con un cuore viola è la scritta “Ciao Mario” sono stati preparati da un gruppo di giovani e saranno liberati in cielo all’uscita del feretro dalla chiesa.

Un’omelia struggente che parla d’amore e del bene che Mario ha sempre fatto per gli altri, un carabiniere che non odiava chi perseguiva ma aiutava sempre gli altri. Il monsignore parla delle droghe e dell’uso che i giovani ne fanno rovinando le loro vite, ma c’è sempre tempo per redimersi. Intanto all’esterno della chiesa continua ad arrivare gente e sono in tanti a chiedere “Giustizia per Mario” e una “Pena giusta” per chi gli ha strappato la vita. Il vicebrigadiere aveva fatto da padre, dopo la morte del suo, al fratello e alla sorellina di 16 anni, ora presenti in chiesa per l’addio straziante. Mario aveva onorato il genitore sposandosi lo scorso 13 giugno, giorno di Sant’Antonio.

“Da gioia e dolore, solitudine e fierezza, nasce la lacrima che solo la moglie di un carabiniere prova, frutto di tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi”. Rosa Maria Esilio, la vedova di Mario Cerciello Rega, ha letto dall’altare – al termine delle esequie del vicebrigadiere – un testo dedicato alle mogli dei carabinieri, la stessa preghiera che era stata letta al matrimonio, chiedendo di non essere inquadrata in questo momento di dolore. La moglie di un carabiniere “deve possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo, essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”, si legge nel testo – pubblicato su molte pagine Facebook da mogli e fidanzate dei militari dell’Arma. “E di amarti e onorarti ogni giorno della mia vita”, conclude in lacrime la donna.