“Napoli è una città con cuore e porti aperti per l’umanità“, queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, scritte in una lettera di ringraziamento a Carola Rackete, la capitana tedesca che nella giornata di ieri ha deciso di attraccare a Lampedusa. La nave della ONG, Sea Watch 3, con 42 migranti a bordo, ieri notte ha deciso di disobbedire al divieto del ministro degli interni Matteo Salvini, forzando il blocco della Guardia Costiera dell’isola di Lampedusa. I migranti a bordo erano stati recuperati prima del naufragio del barcone diretto sulle coste italiane e per 14 giorni sono stati lasciati alla deriva fuori dalle acque nazionali della penisola.
Ieri, quindi, la capitana della Sea Watch, Carola, sostendendo l’impossibilità per i migranti di attendere anche solo un giorno in più in quelle condizioni indignitose, ha deciso consapevolmente di violare la legge, preferendo salvaguardare 42 vite umane in mare. Ad oggi, non tutti i migranti sono ancora sbarcati a Lampedusa.
Il Ministro degli Interni, Matteo Salvini dichiara “chi è responsabile si paghi le conseguenze“, ma la maggior parte della popolazione è grata all’atto d’umanità della capitana tedesca e al suo coraggio: ora l’aspetta un processo per aver eluso il blocco nazionale. Luigi De Magistris ha voluto mandare un messaggio di ringraziamento a Carola per il suo coraggio e per aver messo da parte le questioni politiche, preferendo sostenere le priorità umane, scrive infatti in un post Twitter: “Salvini schiera armi e soldati contro la Sea Watch,la sua capitana forte e coraggiosa a cui va il mio incondizionato sostegno,e alcune decine di sorelle e fratelli disperati e allo stremo:il Governo dichiara guerra all’umanità,all’amore e alla vita.Vergogna!“.
Non tutti sembrano però d’accordo con il messaggio solidale di De Magistris. Alcuni pensano infatti che il sindaco dovrebbe pensare a far rispettare le leggi nella sua città piuttosto che approvare comportamenti illeciti. Altri protestano che la Sea Watch avrebbe potuto, in quei 14 giorni di stallo, approdare in altri porti ed altre nazioni, piuttosto che rimanere al largo delle acque italiane. Commenti questi che rivelano il profondo distacco emotivo da parte di una buona percentuale di italiani, ma che non hanno impedito che quest’atto umanitario venisse portato a termine. Carola ha infatti commentato “Sono responsabile per 42 immigrati in mare che ce la fanno più. Le loro vite sono più importanti di qualsiasi altro gioco politico“.
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