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Arriva la legge contro il revenge porn, Teresa Giglio: “Si è aperto uno spiraglio di luce”

Ci sono voluti quasi tre anni, ma finalmente la legge contro il revenge porn è realtà, approvata alla Camera all’unanimità. Un giorno davvero importante per Teresa Giglio, madre della 31enne Tiziana Cantone che il 13 settembre 2016 si è tolta la vita dopo la diffusione sulla rete di un video pornografico che la ritraeva. La donna ha espresso la sua gioia con un lungo post su Facebook: “Ora dopo tantissimo tempo si è aperto uno spiraglio di luce, dopo tanti palleggi e altre priorità da parte dei politici che ci governavano in precedenza. Infatti nonostante i miei disperati appelli, non ricordo che sia stato un tema prioritario per chi ci ha governato in precedenza”.

Dopo la morte della figlia, Giglio ha combattuto con forza per sensibilizzare il governo sull’importanza di una legge che punisca questo tipo di comportamento sul web, che ancora oggi miete molte vittime. Quanto al diritto all’oblio, cioè la completa eliminazione di ogni file che riguarda Tiziana, è una battaglia ancora in corso dato che nonostante le molteplici denunce e diffide alle piattaforme social il video che ritrae Tiziana circola ancora in rete.

La tragica vicenda ha avuto grande importanza sul piano giudiziario, sebbene ad oggi non esistano ancora dei colpevoli: le indagini per istigazione al suicidio aperte dalla Procura di Napoli Nord sono state archiviate, così come le indagini che coinvolgevano i cinque ragazzi che per primi, in una chat privata, avrebbero diffuso il video incriminato. L’unico procedimento ancora aperto è quello per calunnia contro Sergio Di Palo, ex di Tiziana, che Giglio ha sempre considerato come il vero responsabile della morte della ragazza.

“Il mio scopo è quello di restituire dignità e rispetto a Tiziana ma anche quello di aiutare tante altre vittime di questa ignobile e subdola violenza che viene perpetrata sul web, l’ennesima contro una donna, una nuova forma di femminicidio” spiega Giglio. “Nessun’altra deve attraversare l’inferno che ha dovuto subire Tiziana, per questo ho fondato l’associazione ‘Tiziana Cantone per le altre’. Il mio unico interesse è stato sempre e solo quello di costringere le Istituzioni a legiferare anche in Italia una norma ad hoc come in tanti altri paesi”.