Il 27 marzo del 2004 Annalisa Durante si ritrovò coinvolta in un agguato di camorra. Aveva 14 anni. Era in strada in compagnia di alcuni amici in via Vicaria Vecchia. Tra questi c’era anche Salvatore Giuliano, detto ‘o russo (per il colore dei suoi capelli). I due si conoscevano, essendo cresciuti in quelle viuzze di Forcella, nonostante la differenza di età. Lui aveva 19 anni e ambiva a ripercorrere le gesta della famiglia camorristica.
Era il periodo dello scontro tra i Giuliano e il clan Mazzarella, e più precisamente tra i cugini di Lovegino (pentitosi così come tutti i suoi fratelli agli inizi degli anni Duemila) e la cosca che, “grazie” al matrimonio tra Marianna Giuliano (figlia di o’ Rre) e Michele Mazzarella, riuscì ad entrare ufficialmente a Forcella e nel centro storico di Napoli, prendendo in mano gli affari illeciti dopo l’inizio della collaborazione degli ex alleati.
Annalisa si trovava in strada a pochi passi da Salvatore Giuliano, nipote di Ciro ‘o barone, all’epoca dei fatti reggente del clan Giuliano a Forcella prima di trovare la morte in un agguato avvenuto nel 2007.
Era sera e i killer dei Mazzarella, Giovanni Della Torre e Antonio Albino, entrarono in azione in sella a uno scooter di grossa cilindrata. L’obiettivo era Sasà ‘o russo che risponde al fuoco dei sicari con una pallottola che colpisce alla testa Annalisa. La giovane morirà dopo tre giorni di agonia in ospedale con i genitori che autorizzarono il prelievo degli organi.
Per il suo omicidio Salvatore Giuliano è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione (che potrebbero terminare prima per “buona condotta”). Condannati per tentato omicidio, in abbreviato, Della Torre, Antonio Albino, Giuseppe Albino e Vincenzo Pacifico.
Nel diario di Annalisa si trovano molte considerazioni sul degrado del suo quartiere: “Le strade mi fanno paura. Sono piene di scippi e rapine. Quartieri come i nostri sono a rischio” o anche semplicemente “vorrei fuggire, a Napoli ho paura”. Il libro fu pubblicato per contribuire alla realizzazione di una cappella in memoria della ragazza.
IL RICORDO DELL’ASSOCIAZIONE – Nessuna celebrazione triste o malinconica per ricordare Annalisa Durante, vittima innocente di camorra, uccisa quindici anni fa, il 27 marzo 2004, in uno scontro a fuoco tra esponenti di clan rivali. L’associazione Annalisa Durante la ricorderà oggi, alle 18:30, nella biblioteca che porta il suo nome, fortemente voluta dal papà Giannino, allestita all’interno dello spazio comunale Piazza Forcella.
E lo farà nel solco dell’impegno quotidiano di promozione della lettura, ospitando la presentazione di un libro divertente: “Otto e un quarto”, scritto da Paquito Catanzaro per Homo scrivens edizioni. Interverranno l’assessore alla Cultura Nino Daniele, lo scrittore Pino Imperatore, la giornalista Emanuela Sorrentino, l’editore Aldo Putignano e i rappresentanti del Sindacato unitario giornalisti della Campania, che proprio recentemente ha sottoscritto un protocollo di intesa con l’associazione per promuovere insieme i diritti civili e i valori della legalità.
In questi quindici anni l’associazione ha voluto sempre più «cavare il miele dalla morte», come ha sottolineato Roberto Benigni, per quel cambiamento di Forcella sognato da Annalisa, che, nelle ultime pagine del suo diario, scriveva: “Non mi piace vivere qui, anche se poi litigo sempre con i miei amici di scuola quando mi sfottono e dicono che Forcella è un posto brutto e che sono meglio i Tribunali. Io mi arrabbio e rispondo che Forcella è bella, bellissima. Dico una bugia: però non gli voglio dare soddisfazione”.
Ecco, quindi, incontri di promozione della lettura, laboratori teatrali con le donne di Forcella e gli immigrati, attività di gioco e di educazione musicale per bambini (Baby song), supporto psicologico e nutrizionale, iniziative di sviluppo del turismo sostenibile (progetto Ntl – Napoli turismo & legalità). E «prossimamente sarà siglato un “Patto locale per la lettura”, sotto l’egida del Cepell, il Centro per il libro e la lettura del Mibac» precisa Giuseppe Perna, presidente dell’associazione Durante.
Sono tutte iniziative promosse con i sempre più attivi soggetti del terzo settore, del commercio e delle istituzioni presenti a Forcella, tutti determinati a “fare sistema”: tra questi, parrocchie, scuole, teatro Trianon Viviani, Sindacato unitario giornalisti della Campania, fondazioni di comunità, Consulta della seconda Municipalità, Agora, Assogioca, Avventura di latta, Femminile Plurale, Fiab Cicloverdi, Legambiente – parco letterario Vesuvio, Manallart, 180° Meridiano, Meti, Muricena teatro, Parte Napoli, i Ragazzi di Scampia, Rinascita Forcella, Soma&Psiche, Teatri di Seta, i Teatrini e Zonta.
“Abbiamo ricevuto la visita istituzionale del capo del Governo Giuseppe Conte e di sottosegretari, di amministratori regionali e comunali, con alcuni dei quali operiamo in sinergia, di prefetto e questore – puntualizza Perna –: però le istituzioni, alle quali consegnammo una proposta che aspetta ancora di essere attuata, dimostrano complessivamente di non avere la capacità e la volontà di redigere un programma interistituzionale per Forcella”. “Per questo dobbiamo agire noi, con la Rete del Terzo settore e in sinergia con le istituzioni che ci vogliono stare – conclude Perna – e, in tal senso, nel salutare con attenzione e interesse anche il progetto della “Casa di vetro” dell’associazione l’Altra Napoli, annunciato in questi giorni sulla stampa, rinnoviamo l’appello per cambiare Forcella: tutti insieme!”.


