Una grande mostra sita nella Reggia di Caserta è in programma tra dicembre e gennaio del prossimo anno: per la seconda volta infatti l’Italia accoglierà pezzi originali del celebre Esercito di Terracotta provenienti dal mausoleo di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina (260 a.C. – 210 a.C.).
L’imperatore è infatti noto per la sua scelta di essere seppellito con 8mila soldati d’argilla che lo accompagnassero degnamente nell’aldilà. I reperti furono trovati solo nel 1974 nei pressi della città di Xi’ian, nella Cina centrale, che in passato era stata un’importante tappa della Via della Seta nonché capitale di tredici dinastie dell’Impero Cinese.
Ad aprile arriverà alla Reggia di Caserta una delegazione composta dal direttore del Museo delle terrecotte di Xi’an e i responsabili del Dipartimento Beni culturali della Provincia di Shaanxi e allo scopo di stabilire i dettagli dell’operazione. Assieme ad Antonio Lampis, responsabile della Direzione Generale Musei del Ministero dei Beni Culturali, sarà necessario discutere la quantità di pezzi da spedire, aspetto che varierà anche in base agli spazi disponibili nella Reggia, la bigliettazione e in particolar modo la sicurezza delle opere.
Secondo le prime idee degli organizzatori dell’evento le opere potrebbero essere esposte nelle aree comprese tra gli appartamenti storici e le aree occupate in precedenza dal’Aereonautica militare, mentre il biglietto quasi certamente avrà un prezzo diverso da quello standard. Sebbene non sia la prima volta che pezzi dell’Esercito di Terracotta siano ospitati in Musei italiani (è già accaduto in passato a Milano, Firenze e due volte a Roma), il progetto alla base di questa futura mostra è più ambizioso per via della quantità di opere: si tratta infatti di un centinaio tra cavalieri, arcieri, bighe, armi e suppellettili varie.
Il progetto è inserito nel contesto del programma di scambio culturale tra Italia e Cina che ha già dato i suoi frutti con la mostra itinerante su Pompei (“Pompeii: the infinite life”), nella quale sono state trasferite 120 opere dal Museo archeologico nazionale di Napoli alla Cina e con la firma di un accordo di cooperazione per la conservazione del Parco archeologico urbano Donghuamen.

