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Sopravvissute: la tragica storia di Lucia, perseguitata dal grande amore

A 21 anni Lucia lavora in una pasticceria a Napoli e ha tanti sogni nel cassetto. Sicuramente anche quello di incontrare il grande amore. Così una sera quando un amico le presenta un suo amico, Lucia resta colpita da quell’uomo più grande. Lui la corteggia e lei si lascia affascinare, ma pian piano questa relazione la allontana dalla famiglia e dagli amici. Iniziano le violenze: calci, schiaffi, pugni. A scatenarle, un motivo banale come un ritardo o una discussione. Eppure, dopo le scuse, Lucia perdona il compagno, pensa che sia stressato, che non succederà più.

Lui lei chiede di raggiungerlo in una città del Nord per iniziare una convivenza, lei è titubante. Finché Lucia scopre di aspettare un bambino. Raggiunge il compagno ma i rapporti diventano subito difficili; le liti sono frequenti, tanto da allertare i vicini, che sentono urla e pianti.
Finché il 13 febbraio 2013 – secondo il racconto di Lucia – l’uomo la prende a pugni e calci nonostante la donna sia incinta al quarto mese. Lei scappa e torna a Napoli. Dopo un mese, durante l’ecografia morfologica, l’uomo si presenta in ospedale e aggredisce verbalmente i genitori di Lucia. A quel punto, finalmente, la donna lo denuncia, raccontando agli inquirenti le violenze subite.

L’ex compagno, che non ha mai riconosciuto né incontrato la figlia, è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia, aggravati dal fatto che la vittima fosse in stato di gravidanza. Lucia oggi lavora ed è serena con la sua bambina, felice di essere uscita da un incubo.