Il GIP ha convalidato gli arresti domiciliari. L'accusa è di false fatture e frode fiscale
Non c’è pace per via Marina e i cittadini napoletani che vorrebbero percorrere questa arteria principale della città senza buche e cantieri. Mentre questi ultimi sono inattivi e i lavori fermi, ecco l’ultima brutta sorpresa.
Il giudice per le indagini preliminari (GIP) ha convalidato 7 arresti per la misura detentiva domiciliare per persone accusate di false fatturazioni e frode fiscale. A finire nel mirino della giustizia, manager e imprenditori.
Questi ultimi erano impegnati nella realizzazione del cosiddetto asse costiero, cioè il progetto che sarebbe dovuto servire a riqualificare proprio via Marina fino alla sua “porta” d’ingresso in città sul versante orientale.
L’inchiesta è stata condotta dai pm Brunetti e Cozza, sotto il coordinamento dell’aggiunto Vincenzo Piscitelli. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, la guardia di finanza che ha condotto le indagini sotto la gestione del colonnello Domenico Napolitano.
I NOMI DESTINATARI DELLA MISURA DOMICILIARE –
- Pasquale Ferrara;
- Mariano Ferrara;
- Umberto Ianniello;
- Vincenzo Ianniello;
- Vincenzo Boccanfuso;
- Gaetano Milano;
- Achille Prospero.
IL COMUNICATO DELLA GUARDIA DI FINANZA –
GUARDIA DI FINANZA NAPOLI: OPERAZIONE “ASSE COSTIERO”. ESEGUITE 7 MISURE CAUTELARI PERSONALI E UN SEQUESTRO PER 443.000 EURO NELL’AMBITO DELLE INDAGINI SULL’APPALTO PER LA REALIZZAZIONE DELL’ASSE COSTIERO DI NAPOLI.
Nella mattinata odierna, militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli, con la collaborazione della Compagnia di Portici, a seguito di una complessa e articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sostituti Procuratori Dott. Valter Brunetti e Dottoressa Mariasofia Cozza – hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e un sequestro preventivo di oltre 400 mila Euro.
Le indagini, effettuate nell’ambito dell’attività di contrasto alle frodi sui finanziamenti comunitari, sono state incentrate sull’analisi delle modalità di concessione delle varie tranche del finanziamento relative all’appalto per la realizzazione delle opere di riqualificazione dell’Asse Costiero di Napoli e della sua corretta esecuzione.
È stato così possibile individuare e ricostruire un particolare sistema fraudolento volto a ottenere indebiti finanziamenti comunitari e nazionali per la realizzazione delle opere in parola per le quali il Comune di Napoli ha concesso oltre 20 milioni di Euro.
Nel contesto investigativo è stata, altresì, ricostruita, grazie a mirati accertamenti di natura economico-finanziaria, una rilevante frode fiscale realizzata attraverso false fatturazioni che hanno visto interessate le società destinatarie dei fondi e quelle che hanno contribuito alla realizzazione del tratto stradale con annesse opere accessorie (pista ciclabile, marciapiedi, illuminazione, verde ecc.), allo stato attuale ancora incompiute.
Le false fatturazioni individuate avevano come oggetto l’acquisto del materiale edile necessario alla realizzazione delle opere. I successivi approfondimenti hanno permesso di individuare un particolare procedimento contabile di “ribaltamento”. La ricostruzione investigativa ha evidenziato, infatti, che alcune società fornitrici esterne al consorzio emettevano fatture (rivelatesi oggettivamente inesistenti) per la vendita di materiale edile nei confronti delle imprese consorziate le quali, a loro volta, fatturavano, tramite il consorzio, all’Ente appaltante (Comune) che poi liquidava la società capogruppo CESVED (Consorzio Europeo per lo Sviluppo dell’Edilizia S.r.l.).
All’esito delle indagini, il GIP presso il Tribunale di Napoli, Dott.ssa Anna Laura Alfano, accogliendo la richiesta del PM, ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare personale agli arresti domiciliari, nonché l’acquisizione della documentazione del citato appalto al Comune di Napoli e il sequestro preventivo per un importo complessivo di Euro 443.000, corrispondente alla somma indebitamente percepita.
Le società coinvolte sono state oggetto di mirati e accurati approfondimenti investigativi tributari, dai quali è emerso che le stesse si sono avvalse di altre società risultate fiscalmente inadempienti.
Ulteriori sviluppi operativi hanno consentito di accertare reati di natura fallimentare perpetrati da parte di un’azienda coinvolta sempre nel medesimo disegno criminale, consistenti in atti di distrazione che hanno depauperato la massa attiva della stessa.
I sette soggetti attinti dalle ordinanze di custodia cautelare sono FERRARA Pasquale, FERRARA Mariano, IANNIELLO Umberto, IANNIELLO Vincenzo, BOCCANFUSO Vincenzo, MILANO Gaetano e PROSPERO Achille.