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La storia di Roberto, il giovane giornalaio napoletano: “Ho l’autismo, siate pazienti”

“Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo. Impareremo a conoscerci e questo mi aiuterà a servirvi meglio. Grazie mille”. È questo il messaggio scritto sul cartello su un’edicola in via Piave a Soccavo, quartiere di Napoli.

Roberto ha 21 anni e come raccontano i suoi genitori a La Repubblica, è affetto da autismo“Abbiamo scoperto dei problemi di Roberto quando aveva 18 mesi, dopo la vaccinazione trivalente, ma i vaccini restano importanti”, spiegano papà Giancarlo e mamma Titti. “Roberto ha un autismo di tipo relazionale ma chi lo vede dietro al banco non lo sospetterebbe, così abbiamo ritenuto utile avvisare i clienti”. Il cartello, insieme ad un altro foglio che sintetizza un dialogo tipo tra Roberto e il cliente, ha funzionato: sono tanti i lettori abituali che hanno imparato a relazionarsi con il giovane.

La decisione di far lavorare il ragazzo nell’edicola è nata dalla speranza dei suoi genitori di aiutarlo a diventare più sicuro nel relazionarsi con le persone. “Un mese fa, dopo aver ottenuto l’ok di due esperte che seguono Roberto, abbiamo deciso di rilevare l’edicola nel quartiere dove Roberto è cresciuto, lanciando così un forte messaggio di integrazione” racconta Giancarlo. “Quel che ci interessa non sono i margini di guadagnano dell’edicola, che oggi sono evidentemente bassi, ma la crescita dell’autonomia relazionale di nostro figlio, che cresce a vista d’occhio”.

Roberto è già conosciuto nella parrocchia Nostra Signora di Fatima, dove suona lo shaker e ha insegnato tanto sull’autismo e su come relazionarsi con chi ne è affetto: “Il nostro” – spiegano Giancarlo e Titti – “vuole essere un messaggio forte alle famiglie che hanno ragazzi autistici, ma anche a chi all’esterno si ferma davanti ai luoghi comuni”.