Ad aver parlato di Pietro Giappone come l'autore di un'altra estorsione (ai danni di una pescheria) è stato il pentito Filippo Caracallo
Volevano imporre il pizzo anche sulle mense scolastiche. I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli nell’ambito di indagini coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) partenopeo a carico di 9 soggetti ritenuti vicini, a vario titolo, a due consorterie camorristiche: una facente capo al clan Mallardo e operante sulla zona costiera di Giugliano in Campania e l’altra, facente capo al clan De Rosa, operante sul territorio di Qualiano.
Gli indagati attraverso l’uso di armi e con l’intimidazione derivante dall’appartenenza alla criminalità organizzata erano dediti a estorsioni, sia tentate che consumate, ai danni di ditte edili, pescherie alberghi.
Le indagini dei militari della Compagnia di Giugliano in Campania avevano avuto inizio dopo la denuncia del dirigente di una ditta distributrice di pasti ad alcuni plessi scolastici nella zona di Varcaturo e Lago Patria: alcuni addetti alle consegne erano stati avvicinati da soggetti che con minacce esplicite avevano loro intimato di “mettersi a posto” o che altrimenti avrebbero incendiato i furgoni.
LA PESCHERIA DI QUALIANO –
L’episodio è relativo all’ottobre del 2016. Pietro Giappone insieme a Vincenzo Coppola e ad un loro complice si sarebbero recati all’interno di una pescheria di Qualiano per chiedere “Un regalo per gli amici“. Il messaggio era stato lasciato ai dipendenti dell’esercizio commerciale in quanto il titolare era assente. Poi quest’ultimo ha denunciato tutto ai carabinieri che hanno riconosciuto i presunti estorsori grazie al riconoscimento di alcuni clienti presenti nella pescheria.
Queste le dichiarazioni di Caracallo riportate da Il Meridiano News: “Pierino Giappone è un ragazzo di Giugliano da me conosciuto molto bene. So che negli ultimi tempi si è messo con il clan De Rosa insieme ai fratelli Ciccarelli. Inoltre, in più occasioni, lui stesso con me si è vantato di essere affiliato con i qualianesi. Questo è successo più volte, quando io sono andato da lui, presso il suo deposito che sta a Giugliano dove fa lavori di asfaltista. Andavo da lui perchè abbiamo un rapporto di amicizia“.
I NOMI –
ritenuti contigui al clan “De Rosa“:
1. QUARANTA Giuliano, 58 anni, di Giugliano;
2. GUERCIA Antonio, 30 anni, di Qualiano;
3. CICCARELLI Giovanni, 46 anni, di Giugliano.
ritenuti contigui al clan “Mallardo”:
4. QUARANTA Mario, 67 anni, di Giugliano;
5. VALLEFUOCO Biagio, 51 anni, di Giugliano;
6. GIAPPONE Pietro, 44 anni, di Giugliano;
7. COPPOLA Vincenzo, 41 anni, di Giugliano ;
8. MONTIERE Guido, 40 anni, di Giugliano ;
9. MAURIELLO Paolo, 32 anni, di Giugliano.