Il gruppo ha perso la caparra di 400 euro
Come ogni anno a capodanno vanno in scena le più disparate tipologie di truffa. Account fake su piattaforme online affittano a prezzi vantaggiosissimi strutture in località rinomate dove trascorrere le vacanze. Ma una volta sul posto, se va bene, la casa non rispecchia le aspettative; quando va male la casa non c’è proprio.
Un giro d’affari di diverse migliaia di euro che crea molti disagi per chi ci casca. Infatti oltre al danno delle caparre “rubate” spesso c’è la beffa di dover trovare un’altra sistemazione nel periodo di altissima stagione o di dover rientrare senza aver potuto godere di una vacanza tanto agognata.
Quest’anno un gruppo di amici napoletani è rimasto vittima di una truffa. Nove ragazzi che nello scorso mese di ottobre stava organizzando l’ultimo dell’anno a Roccaraso in Abruzzo è stato “alleggerito” di 400 euro e senza una casa in cui trascorrere capodanno.
Gianluca, uno dei nove del gruppo ci racconta “Siamo un gruppo di amici che tra ottobre e novembre, mentre eravamo in piena sessione di esami all’università, ha iniziato a cercare una soluzione per trascorrere il capodanno tutti insieme. Dopo aver visionato alcune abitazioni su uno dei siti più in voga per gli annunci, siamo entrati in contatto col presunto proprietario cui abbiamo chiesto maggiori informazioni. Questi in breve tempo ci ha scritto una mail e inviato ulteriori immagini dell’alloggio e chiesto una caparra di 400 euro che era meno di 50 euro a testa sul totale di 1.000“.
Il racconto di Gianluca va avanti: “Prima di effettuare il bonifico dell’anticipo abbiamo visto che l’IBAN si riferiva ad un conto postale attivo già da qualche anno, cosa che ci ha tranquillizzato. Dopo il versamento abbiamo telefonato ad una persona che si è qualificata come la moglie del proprietario e che ci ha dato conferma della prenotazione“.
Poi, però, trascorre oltre un mese: “Una settimana prima di partire abbiamo iniziato a chiamare la proprietaria per chiedere alcune informazioni utili per i giorni che dovevamo trascorrere lì, ma i telefoni che la signora ci aveva dato risultavano staccati. Abbiamo iniziato a sospettare della truffa ma pensavamo che magari in montagna non prendeva bene il cellulare“.
Passate alcune ore e non riuscendo a comunicare con i presunti proprietari il gruppo inizia a fare delle ricerche: “Incrociando numeri di cellulare e mail con cui avevamo comunicato con i proprietari siamo riusciti a risalire ad un nominativo che aveva cinque account collegati su Facebook ma che era chiaramente un fake. Successivamente abbiamo contattato il comune di Roccaraso che ci ha confermato che eravamo stati vittima di una truffa e che avevano avuto altre segnalazioni. Con una ricerca più approfondita abbiamo scoperto che all’indirizzo della casa non c’è nulla e che le immagini dell’esterno erano di una abitazione in vendita ad un altro numero civico della stessa strada mentre gli interni relativi ad una casa in Trentino. Su Facebook poi abbiamo trovato altri ragazzi che hanno subito la stessa truffa e insieme sporgeremo denuncia“.
Ma oltre la truffa anche la beffa: “Avevamo anche già prenotato un tavolo in un locale di Rivisondoli di cui non abbiamo potuto usufruire e abbiamo perso altri 100 euro che avevamo dato come anticipo“. Insomma una truffa ben organizzata che, come conclude Gianluca, “Ci ha ‘intossicati’ il capodanno“.