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Tifoso morto prima di Inter-Napoli, l’ipotesi: investito da ultrà partenopeo

Dietro la morte dell’ultrà del Varese, Daniele Belardinelli, 39 anni, si potrebbe nascondere la responsabilità di un tifoso azzurro. L’uomo, deceduto in seguito agli scontri antecedenti il match Inter-Napoli al San Siro lo scorso 26 dicembre, pare sia stato investito da un’auto o due facenti parti del gruppo di sostenitori azzurri.

Su queste ipotesi si stanno concentrando le indagini della Procura di Milano e della Digos dopo gli interrogatori di questi giorni. Belardinelli aveva due figli e una sorta di doppia vita, papà e piastrellista, ma anche ultras che aveva già avuto ben due Daspo. Da un lato la vita ordinaria, dall’altro la violenza. Sostenitore del Varese, simpatizzante dell’Inter, agli scontri con i napoletani era andato perché le due tifoserie sono gemellate.

TIFOSO MORTO AL SAN SIRO: C’E’ UN ARRESTO

Il gruppo del Varese è tra i più temuti e a destra dell’estrema destra, quella nazi fascista. Si chiamano BH 98, che significa Blood Honour fondati nel 1998. Belardinelli era il leader con la runa (simbologia di estrema destra) tatuata nella caviglia sinistra. I capi che lo avevano preceduto dal passato turbolento sono Saverio Tibaldi stato accoltellato e ucciso nel 2003 a Torremolinos dove era latitante, Filadelfio Vasi finito in carcere per alcune rapine.

Belardinelli, la sera di Santo Stefano, vicino a San Siro, non era lì per caso, ma in quello che secondo gli investigatori era un agguato alla tifoseria nemica del Napoli, ci era andato di proposito. Insieme agli ultrà interisti c’erano quelli del Nizza e i varesini.