Periodo buio per il Milan e per Gonzalo Higuain. Se in campionato il Diavolo è al quarto posto, quindi in zona Champions, la precoce eliminazione dall’Europa League ha avuto ripercussioni quasi devastanti sulle casse del club rossonero.
La sentenza di ieri dell’Uefa sulle violazioni del fair-play finanziario dal 2015 al 2017 (pareggio di bilancio entro l’esercizio 2021 pena l’esclusione dalle coppe nelle successive due stagioni, trattenimento di 12 milioni di premi Uefa legati all’attuale Europa League e rose europee limitate a 21 giocatori per le prossime due stagioni) impone al Milan scelte quasi obbligate per rientrare nei parametri imposti: vendere.
In quest’ottica i 36 milioni di riscatto da versare alla Juventus per assicurarsi l’intero cartellino di Gonzalo Higuain sembrano decisamente fuori portata. Inoltre l’argentino è il giocatore che guadagna di più nella rosa allenata da Gattuso. Quei 18 milioni lordi (9 netti) in questo momento pesano come un macigno sul bilancio strapazzato dalla Uefa.
Ergo, non è da escludere una cessione del Pipita già nel prossimo mercato di gennaio. Se infatti dovesse arrivare un’offerta congrua (ovvero 36 milioni) l’argentino potrebbe cambiare casacca e continuare la sua diaspora in giro per l’Italia o per l’Europa dopo il tormentato addio alla maglia azzurra prima e a quella bianconera poi.
Secondo quanto riferisce Repubblica “il prestito del centravanti argentino è costato 18 milioni, ha uno stipendio di 9 netti l’anno e ne costerebbe altri 36 di riscatto. Ma per ogni trattativa serve anche l’accordo con la Juventus: solo se qualche club si accollasse subito il riscatto, l’addio potrebbe essere anticipato a gennaio. Ma il Milan non può correre il rischio di rafforzare magari una concorrente per la Champions (Roma?). Serve inoltre un sostituto di Higuain: il nome di Pato riccorre, ma come terzo attaccante. Perciò l’urgenza di Gattuso è recuperare alla causa lo spento e svogliato centravanti”.