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Daniele Vicorito, giovane talento napoletano nel film “Due Soldati” su Rai Due

Venerdì in prima serata su Rai Due andrà in onda il film “Due Soldati” diretto dal regista Marco Tullio Giordana. Nel cast l’attore napoletano di talento Daniele Vicorito, protagonista di una storia ambientata ambientata a Napoli che narra le vicende di Enzo (Dario Rea), Maria (Angela Fontana) e appunto Sasà, tre giovani le cui storie si intrecciano tra crimine, guerra e messaggi di speranza.

LA TRAMA. Daniele Vicorito interpreta Salvatore, un ragazzo che come mestiere fa di scorta ai camion che trasportano la droga. In seguito a una sparatoria tra clan rivali il ragazzo si rifugia in un appartamento, è la casa di Maria ed Enzo o meglio quella che sarebbe dovuta essere la dimora dei due. La ragazza infatti è fidanzata con un soldato, Enzo, ma mentre lei è a Napoli ad arredare l’appartamento, lui è in Afghanistan e in una missione muore mandando così in frantumi il sogno di una vita della giovane che troverà in seguito sul proprio cammino lo sventurato Sasà.

Abbiamo sentito telefonicamente Daniele Vicorito che ha risposto ad alcune domande di VocediNapoli.it:

Hai iniziato da giovanissimo, come è nata la tua passione per la recitazione?

“Sin da piccolo amavo guardare i film in tv e alle recite a scuola volevo fare sempre tutti io, la mia avventura verso questo magnifico mondo è nata così, ero in piazza S. Gaetano a giocare a calcio bello sudato con gli amici,come fanno di solito gli scugnizzi, e vidi che c’erano tantissimi bambini accompagnati dai genitori mi avvicinai e intuì che si tenevano dei provini, in mezzo a questa gente c’era un signore del quartiere che lavorava e lavora ancora oggi in produzione si chiama Sergio Morra. Oggi siamo amici, Mi avvicinai a lui, lui mi guardò e mi chiese se volevo provarci, io non capii più niente da l’emozione e gli risposi si sì sì sì… e fui preso. All’età di 13 anni iniziai facendo “All the invisible children”. Un capolavoro di 7 episodi, diretti da 7 registi diversi. Spike Lee, Ridley e John Scott, John Woo, Kusturica Katia Lund e Stefano Veneruso regista del mio episodio intitolato Ciro ruolo del protagonista da me interpretato e insieme a me ad interpretare il migliore amico di Ciro fu’ mio fratello Emanuele. Voglio sottolineare che il direttore della fotografia del mio episodio si chiama Vittorio Storaro. Ecco così ho amato la recitazione e il cinema vero! Ricordo che fu girato in pellicola, la pellicola è stata la prima mia curiosità del set. Amo forse da sempre questo mondo è come se avessi una vocazione”.

Dal 14 dicembre sarai protagonista su Rai Due del film ” I DUE SOLDATI”, il tv movie diretto da Marco Tullio Giordana, sarai Salvatore: parlaci di lui.

“Due Soldati è secondo me un bellissimo film. Manda dei messaggi molto importanti in modo chiaro, è diretto da un grandissimo maestro del cinema italiano Marco Tullio Giordana, che è riuscito ad emozionare tante generazioni, con i suoi film ha raccontato magnificamente storie importanti che segnano l’Italia. Cito alcuni tra i tanti Pasolini un delitto italiano, i Cento passi e La meglio gioventù. ( Per me lavorare con lui è stato fondamentale.) Salvatore è un un giovane che fa la scorta ai camion che trasportano la droga. Potremmo pensare subito di avere a che fare con un criminale, ma invece non è così. Salvatore non è un criminale è un giovane ragazzo abbandonato dalla vita,ha poca speranza e si sente segnato. Ma tutto cambia quando incontra Maria, ruolo perfettamente interpretato da Angela Fontana. Entra in lui la luce della coscienza. Consiglio a tutti di guardarlo!”.

Come è stato lavorare su questo set, e il rapporto con l’attrice Angela Fontana che nella serie interpreta il ruolo di Maria?

“Lavorare con il maestro ( Marco Tullio ) è meraviglioso perché rende tutto più perfetto, di questo set non dimenticherò volutamente nulla, soprattutto la grande professionalità. Con Angela Fontana e’ nato subito un bel rapporto di amicizia anche perché da entrambe le parti c’era voglia di darsi. Prima di iniziare le riprese io e Angela ci vedevamo per studiare insieme i personaggi per creare una giusta sintonia tra loro. In questo film è stato bellissimo lavorare con tutti gli attori, ne cito uno in particolare perché ci tengo ed è il grande Antonio Pennarella, che interpreta magnificamente mio padre”.

Il film affronta la delicata tematica della camorra. Pensi che parlarne in tv sia più utile o più dannoso?

“Il film affronta una tematica delicata (la camorra, n.d.r.), ma racconta soprattutto la vita di quei ragazzi che si trovano in situazioni molto delicate e pericolose, perché molto spesso non hanno alcuna scelta, ma fortunatamente Salvatore a modo suo manda un messaggio positivo e di speranza. Ed è giusto mostrarlo alla gente”.

Chi ti senti di ringraziare per questa opportunità?

“Mi sento di ringraziare tutti. La Rai, la produzione, gli sceneggiatori, il direttore della fotografia, i macchinisti, i tecnici, tutti gli attori! Ma in particolare il maestro Marco Tullio Giordana per aver creduto in me e per avermi regalato un’immensità di cose, gliene sarò per sempre grato”.

Quale risultato personale speri di ottenere con questo film?

“Mi aspetto tutto e nulla non lo so sinceramente, ma spero di riuscire a trasmettere un messaggio positivo per tutti i giovani disagiati sopratutto quello della speranza”.