La risposta di Napoli e dei cittadini all''appello dell'ADMO e della famiglia del piccolo Alessandro, è stata impeccabile
È una catena di solidarietà attiva in tutta Italia quella attivatasi per salvare la vita al piccolo Alessandro, il bambino di un anno e mezzo affetto da una linfoistiocitosi emofagocitica, una malattia genetica rarissima che colpisce solo lo 0.002% dei bambini, e che non lascia speranze di vita senza trapianto di midollo osseo con un donatore compatibile in tempi rapidissimi, entro il 30 novembre. Al momento, in tutti i registri mondiali dei donatori, non c’è un midollo osseo compatibile con le sue caratteristiche.
Alessandro è nato e vive a Londra dove lavorano i suoi genitori italiani, il papà Paolo Montresor, veneto, manager di Unicredit, e la mamma, Cristiana Console, napoletana. La famiglia, insieme all’associazione ADMO (donatori midollo osseo) ha organizzato diverse tappe in tutte le principali città italiane per trovare un donatore (dai 18 ai 36 anni) compatibile.
Oggi a Napoli, a partire da questa mattina, la catena solidale ha avuto il suo effetto. Infatti, Piazza Trieste e Trento, una folla di persone si è recata presso il punto ADMO per rilasciare il proprio campione di saliva sperando che sia compatibile per il piccolo Alessandro.
LEGGI ANCHE – Piazze piene per aiutare il piccolo Alessandro






