La lotta per il controllo del clan combattuta dalla fazione dei "Maranesi" contro quella dei "Militesi"
In data odierna la Squadra Mobile presso la Questura di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per 3 indagati, emessa dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (DIA), nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili sia dell’omicidio di Antonio Ruggiero che di Andrea Castello, avvenuti a Melito rispettivamente il 13 ed il 14 marzo 2014.
Le attività di indagine, fondate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni ed un’ampia messe di riscontri, hanno consentito di ricostruire mandanti ed esecutori dell’omicidio per lupara bianca di Antonio Ruggiero, il cui cadavere veniva distrutto, nonché dell’omicidio, verificatosi il giorno seguente, di Andrea Castello, rimasto ucciso nell’azione di fuoco diretta all’eliminazione sua e di Castrese Ruggiero, nipote di Antonio Ruggiero, che invece sfuggiva all’agguato.
Si tratta due episodi che si inquadrano nella lotta intestina al clan Amato – Pagano, scatenatasi all’indomani della cattura di Mariano Riccio, sino a quel momento capo del clan, per eliminare fisicamente i suoi fedelissimi (cosiddetti “Maranesi“), in un’epurazione voluta e messa in atto da membri della componente che faceva riferimento agli Amato (cosiddetti “Melitesi“).
I NOMI – Dario Amirante, nato nel 1989, Renato Napoleone nato nel 1983 e Paolo Francesco Russo nato nel 1990.