C’è anche Napoli e le avventure vissute durante l’unico anno in carriera disputato all’ombra del Vesuvio nel libro di Maurizia Cacciatori, la campionessa italiana di Volley oggi 45enne. Si chiama “Senza rete” ed è stato presentato martedì scorso a Milano.
La bella pallavolista racconta le esperienze di una carriera contraddistinta da 5 scudetti, 3 Champions League, e da titoli vinti con la Nazionale dove ha giocato ben 22 gara e di cui è stata anche capitano. “Ho scritto ogni pagina pensando ai miei figli, perché la loro mamma possa essere un esempio positivo da seguire” ha fatto sapere la Cacciatori che a Napoli ha giocato nella stagione 1998-99 con la maglia dell’Ester Napoli vincendo una coppa Cev.
L’AUTO RICONSEGNATA CON UN FIORE E LE AVVENTURE NEI QUARTIERI SPAGNOLI
Proprio a Napoli sono riservate alcune pagine della sua autobiografia. L’ex giocatrice racconta dell’impatto con la città che è per certi versi traumatico. Dopo poco infatti le rubarono la sua auto, una Mini nuova, riconsegnandogliela poco dopo, probabilmente perché venuti a conoscenza della popolarità della vittima, gliela riconsegnano “lavata e stirata” con un fiorellino sul cruscotto.
LE AVVENTURE NEI QUARTIERI SPAGNOLI
Da quel momento Maurizia decide di abbandonare la nuova auto per mettersi alla guida, insieme all’amica Romina, di una Fiat Punto Fire con ammaccature un po’ ovunque. Un’auto per non dare nell’occhio. Tanto che poi il termine “Fire” diviene la parola d’ordine tra le due. “Il mio mercatino preferito sorge a Secondigliano, non troppo lontano da Le Vele di Scampia – scrive – Arriviamo senza paura, qualcuno si avvicina per metterci in guardia, ma nessuno azzarda a farci nulla. Non siamo così celebri in certi ambienti. Nei Quartieri Spagnoli ci andiamo di sera e sono tempi in cui può trasformarsi in una scelta davvero scellerata. Ma Romina ha trovato le contromisure. Conserva dentro la Fire due riviste con la mia foto in copertina. Quando la Polizia ci ferma insospettita, lei le mostra all’agente: ‘Ah, voi siete la Cacciatori… E allora che problema c’è…’.
IL NAPOLETANO INNAMORATO
“Puoi anche andartene da Napoli – l’anno dopo, per tornare a Bergamo – ma è Napoli che non ti abbandona mai. Letteralmente. Mi ritrovo in ritiro a Ravenna, preparando l’Europeo di Roma, quando vedo arrivare un tifoso di quelli accaniti, sempre presenti e molto vicini alle giocatrici. A volte troppo. Si chiama Pino, per l’occasione ha affittato una Ferrari e si è fatto di volata quei 700 chilometri con la speranza di trafiggermi il cuore. Porta in regalo un anello di brillanti che ha sottratto all’ignara nonna”.
