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Il “sistema” dei falsi incidenti: arrestati giudici di pace, avvocati, carabinieri e tecnici

Giudici di pace, avvocati e consulenti tecnici coinvolti nello scandalo sui falsi incidenti che ha visto questa mattina la Guardia di Finanza di Torre Annunziata (Napoli) eseguire un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Roma, nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura capitolina, per corruzione a carico di 22 indagati.

Dalle indagini è emerso un radicato sistema volto a manipolare incidenti stradali grazie alla complicità di giudici di pace e professionisti dell’area oplontina. Un quadro indiziario – si legge nella nota della procura di Roma, che in una conferenza stampa fornirà ulteriori dettagli – che evidenzia una sistematicità di condotte di “corruzione in atti giudiziari” perpetrate da diversi giudici di pace, numerosi avvocati e svariati consulenti tecnici con riferimento a contenzioni civili riguardanti sinistri stradali, in alcune circostante caratterizzati da profili di falsità.

Oltre alle misure cautelari, sono in corso perquisizione locali nei confronti di indagati.

Tra i destinatari figurano tre giudici di pace di Torre Annunziata, due carabinieri, una decina di avvocati, medici, professionisti e diversi periti.

I NOMI –  In carcere sono finiti i giudici onorari Raffaele Ranieri e Antonio Iannello, gli avvocati Ivo e Guido Varcaccio, Aniello Guarnaccia, Rodolfo Ostrifate (ex consigliere comunale Pd a Castellammare), Nicola Basile, Dario Luzzetti, Fabio Donnarumma, Enrico Tramontano Guerritore, Francesco Afeltra, Eduardo Cuomo, Luigi Coppola, Vincenzo Elefante, Salvatore Verde, Marco Vollono e Liberato Esposito, e il medico Ciro Guida.

Domiciliari per l’altro giudice di pace Paolo Formicola, i carabinieri Gennaro Amarante e Antonio Cascone, Rosaria Giorgio e Carmela Coppola.