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Torrente killer, la piccola Chiara migliora. La lettera d’amore della sorellina ai genitori scomparsi

Sono in netto miglioramento le condizioni della piccola Chiara, la bambina di 8 anni travolta dalla piena del torrente Raganello, il 20 agosto scorso, nel parco nazionale del Pollino in Calabria. Una tragedia che ha provocato 10 morti e 11 feriti, tra cui i genitori di Chiara, Antonio Santopaolo, 44 anni, e Carmen Tammaro, 41, ai quali Qualiano giovedì scorso ha riservato l’ultimo saluto.

Chiara è ricoverata al policlinico Gemelli di Roma – inizialmente era ricoverata nella terapia intensiva del trauma center pediatrico per sindrome di pre-annegamento, fango e detriti nei polmoni – ieri ha incontrato Michela, la sorella più grande (ha 12 anni) che ha riportato ferite lievi in seguito alla piena.

Un incontro che viene raccontato da una delle dottoresse presenti. “Oggi è stata una giornata bellissima. Ho visto le due sorelline ritrovarsi e abbracciarsi. Lo scambio tra loro mi ha riempita, mi ha arricchita. C’è tanto da imparare dalle emozioni” sottolinea Daniela Chieffo, neuropsicologa e psicoterapeuta del Policlinico Gemelli.

E’ stato un incontro emozionante quello tra le due sorelline con Michela reduce il giorno prima dai funerali dei due genitori svolti a Qualiano. In una lettera la 12enne ha così salutato i genitori scomparsi: “Cara mamma e caro papà, grazie per avermi dato Chiara, la sorella che tanto desideravo”.

“Le parole sono più difficili da usare, Michela ci ha raccontato nei dettagli quello che è accaduto quel giorno e poi quando ha dovuto affrontare il tema dei genitori perduti ha cominciato a ridere indossando la finta maschera della serenità. Una difesa rigida, un meccanismo di riparazione interno che impensierisce e la mette a rischio”, dice Chieffo, 46 anni, mamma di un bimbo di 5. “Come riesco a non lasciarmi sovrastare dal dolore che ho visto? Quando torno a casa la sera ringrazio di poterlo abbracciare e mi addormento sentendomi fortunata”.