Il clima avvelenato a Napoli sul Napoli, lo scontro tra Dema, Adl e i tifosi, il caso San Paolo e la prossima partita degli azzurri contro il Milan
Giornalista, editorialista, opinionista e inventore di Repubblica.it, Vittorio Zambardino è un napoletano doc. nonostante viva a Roma da tempo. Ma la sua “fede azzurra” è più viva che mai e non è stata affatto scalfita dalla distanza con il capoluogo partenopeo.
Abbiamo discusso con lui delle ultime vicende che sono accadute in città e che hanno collegato il calcio alla politica. A Napoli stiamo vivendo un periodo di tensioni in cui sono in “guerra” il comune, la SSC Napoli e parte della tifoseria. Nel mezzo tanti giornalisti che “azzuppano il pane” mettendoci la famosa “zizzania“.
Così abbiamo chiesto a Vittorio di dirci la sua, ad esempio, sul “caso San Paolo” e cosa si aspetta dal prossimo esordio casalingo del Napoli in questo campionato. Perché, come sempre, Zambardino sarà allo stadio per sostenere la propria squadra.
Stiamo vivendo un tutti contro tutti che non fa bene alla città. Cosa pensi del clima “avvelenato” che si è creato a Napoli?
È tutto molto doloroso. Le posizioni sono così polarizzate, come spesso accade in Italia, che è difficile ragionare senza essere etichettati come sostenitori di una parte o dell’altra. Il sindaco, poi, invece di produrre una buona politica che abbassi i toni, si è messo anche a fare una propaganda populista che tutto fa tranne che rassenerare gli animi. E dall’altro lato De Laurentiis ha davvero esagerato con le sue eccessive e numerose dichiarazioni.
L’entusiasmo per l’arrivo di Ancelotti è stato oscurato dalla delusione per il mercato. Che giudizio dai alle strategie della società azzurra?
Io ho grande fiducia in Ancelotti, sia come uomo che come allenatore. È la sua storia a farci da garanzia. Per il restho il mercato del Napoli è stato in linea con il “metodo De Laurentiis”, un imprenditore – padrone che ha a cuore solo i conti del club. Non dimentichiamo che il Napoli non è paragonabile, dal punto di vista finanziario, a società come Juventus, Inter e Milan. In passato l’affare Maradona è stato possibile perché vi era in città una congiuntura politica ed economica molto favorevole. Napoli aveva un sindaco forte e capace di coinvolgere il Banco di Napoli nell’operazione. Tornando all’attualità, credo che la rosa a disposizione del mister sia forte e di qualità. Il vero fallimento sarebbe non riuscire a qualificarsi per la Champions. È anche vero che nella gestione, ormai più che decennale di De Laurentiis, sono mancati investimenti anche sulle strutture sportive. Quindi, bene ha fatto Ancelotti a pretendere i lavori di ristrutturazione e rifacimento del centro sportivo di Castel Volturno.
Che ruolo hanno i giornali in questo contesto così pieno di tensioni?
I media hanno fornito un contributo pessimo. Il mondo dell’informazioni è stato irresponsabile ed ha gravi colpe su come sia stato inquinato l’attuale clima che si sta percependo in città. Protagonisti i giornali più importanti fino alle testate locali online. Cronisti, opinionisti, nessuno che ha lavorato per distendere gli animi, anzi hanno favorito l’inasprimento del dibattito per una parte e per l’altra.
Il “caso San Paolo” è al centro delle cronache cittadine. Che idea ti sei fatto della questione?
Credo che la posizione del comune sia fuori luogo e che le dichiarazioni di alcuni rappresentanti della giunta guidata da De Magistris siano ridicole. C’è da dire però che non è neanche chiara quale sia la vera posizione di De Laurentiis sul tema. Trovo improbabile, sia la possibilità di costruire un nuovo stadio, sia quella di rifare il San Paolo per far giocare solo il Napoli. E credo che sia improbabile anche che il presidente costruisca lui stesso un altro impianto. A meno di svolte clamorose che potrebbero esserci nei prossimi anni se il Bari riuscirà a fare la sua scalata verso la Serie A, il problema resterà sempre dei cittadini napoletani: avranno uno stadio fatiscente, sporco e anche orribile dal punto di vista architettonico.
Napoli – Milan sarà una partita dalle diverse atmosfere: dal ritorno di Higuain e Reina al San Paolo, all’abbraccio di Ancelotti alla sua ex squadra fino alla probabile contestazione dei tifosi contro De Laurentiis. Che serata ti aspetti?
Io mi auguro soltanto che il Napoli vinca. Non mi interessa di Higuain, di Reina e soprattutto non mi interessano le proteste dei tifosi. Allo stadio si va per incitare la squadra affinché si conquistino i 3 punti. Stop. Quindi sarei felici se tutti pensassero a sostenere i ragazzi in vista di un risultato che spero sia positivo. E soprattutto non deve accadere una cosa: che qualcuno aspiri alla sconfitta del Napoli soltanto per continuare a giustificare le proprie proteste.
