In centinaia sono accorsi per i funerali di Antonietta Corinto, la giovane mamma suicida che si è tolta la vita lanciandosi dal sesto piano dall’ospedale Ruggi di Salerno dopo aver allattato il bambino. Solo due anni fa la donna aveva sposato Gerardo e si apprestava a costruire con lui una famiglia tanto desiderata fino al triste epilogo avvenuto lo scorso lunedì 25 giugno. Un dramma che la famiglia della 26enne di Sapri non si riesce a spiegare.
IL DRAMMA DI ANTONIETTA E QUEL SALTO NEL VUOTO
Il sindaco della cittadina di Sapri, Antonio Genitle, ha indetto lutto cittadino durante le esequie della neomamma del piccolo Vincenzo, ma c’è un estremo silenzio nella cittadina, una mancata spiegazione per un gesto così insano che pone un dubbio angosciante. Il sacerdote don Antonio Marotta ha cercato di alleviare il dolore di una chiesa gremita di gente pronunciando poche parole, ha invitato tutti a “rispettare la scelta di Antonietta, a non giudicarla e ad evitare giudizi e commenti affrettati sui social”.
Palloncini bianchi a forma di cuore sono stati levati in cielo all’uscita del feretro, ma prima le parole per il piccolo Vincenzo, vera vittima del dramma: “Adesso bisogna prendersi cura del piccolo attraverso il quale rivive anche la madre“. Il padre del bimbo pochi giorni fa al Mattino aveva dichiarato: “Nessuno ha avuto la bontà di dare ascolto alle nostre richieste. Ci è stato detto che mia moglie non aveva bisogno di assistenza, che era solo preoccupata per le sorti del figlio. Potevamo entrare in reparto un’ora al giorno, quella destinata alle visite”.

