In viaggio verso Milano, per condividere con gli esperti del Niguarda le best practice e per confrontarsi su alcune delle migliori esperienze della sanità Campana. Prende vita oggi una delle prime tappe istituzionali del protocollo d’intesa tra il Niguarda di Milano e il Cardarelli di Napoli, due aziende ospedaliere molto simili nella gestione dei processi assistenziali, ma anche diverse per il know how acquisito in relazione alle peculiarità del territorio.
Un programma intenso ed estremamente pragmatico, quello che attende le rispettive direzioni strategiche, ma anche un momento di condivisione e di partecipazione per tutti i clinici coinvolti rappresentati dai Responsabili di Dipartimento. Si terranno, tra gli altri, dei focus su «medicina interna», «medicina perioperatoria» e «stroke». Domani, il protocollo di intesa strategica tra le due aziende ospedaliere verrà presentato nel corso di una conferenza stampa congiunta, che vedrà fianco a fianco il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
«Questo confronto che vede protagonisti Cardarelli e Niguarda – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – prende spunto dalle molte similitudini, sia strutturali che di attività, che legano le due aziende. E’ l’ennesima dimostrazione pratica di un cambiamento di rotta impresso negli ultimi anni alla gestione della sanità, che oggi ci porta a confrontarci ad altissimo livello con realtà importati come quella del Niguarda di Milano. Il Cardarelli ha infatti tante eccellenze che possono permettere un confronto alla pari e anche modelli gestionali che possono essere di ispirazione per altre realtà. Sono certo che entrambe le aziende ospedaliere possano arricchirsi molto grazie a questi incontri bilaterali».
L’obiettivo è quello di migliorare la consapevolezza organizzativa e favorire in specifici ambiti, lo sviluppo di nuove attività di carattere clinico. Di concerto con il Direttore Generale del Niguarda Marco Trivelli, abbiamo deciso di articolare il confronto puntando su tre livelli: un inquadramento complessivo, evidenziando similarità e differenze per il ruolo delle due Aziende Ospedaliere nel contesto regionale e metropolitano e l’assetto organizzativo come formalizzato nei rispettivi atti di organizzazione aziendale; aree di attività omogenee tra le due organizzazioni per l’analisi dei punti di forza, di debolezza e percorsi di miglioramento; attività puntuali rispetto alle quali sviluppare anche collaborazioni di interesse clinico o gestionale.
