L’Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, ha premiato quest’anno una ricercatrice napoletana. Il premio Rita Levi Montalcini viene assegnato ogni anno agli studiosi che offrono un contributo sensibile nella lotta alla malattia. Quest’anno Veronica De Rosa ha ricevuto l’onorificenza. Il suo lavoro presso l’Istituto di endocrinologia e oncologia del Cnr di Napoli ha fatto importanti passi avanti. Ieri ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la delegazione dei ricercatori Fism.
L’Aism ha deciso di conferirle il premio perché “La carica innovativa della sua ricerca sta nell’aver aperto la serratura, le porte del sistema immunitario e del metabolismo delle singole cellule, fino a comprendere sempre più da vicino i meccanismi intracellulari che sottostanno alla sclerosi multipla”.
L’impegno di De Rosa è stato approfondire i meccanismi immunologici alla base dello sviluppo della sclerosi multipla, il suo studio è stato pubblicato nel 2015 su Nature Immunology. Autorice di 48 articoli scientifici, laureata con il massimo dei voti è attualmente leader di un gruppo di ricerca che lavora presso iL Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. Il suo studio potrebbe aprire strade fondamentali per la cura alla malattia.
“Nel sangue periferico – spiega a Ildenaro– esistono alcuni precursori delle cellule T regolatorie che siamo in grado di estrarre e attivare in laboratorio per ripristinare la genesi di cellule T regolatorie correttamente funzionanti. Il passaggio finale sara’ infonderli nuovamente nei pazienti in modo che tornino a produrre un’azione capace di tenere a bada le cellule infiammatorie”. Il percorso e’ lungo, ma esistono gia’ studi clinici analoghi che sono stati applicati in altre patologie come il diabete. “Se si riuscirà a correggere il malfunzionamento del sistema immunitario si potra’ pensare di bloccare la sclerosi multipla al momento della diagnosi”. Veronica De Rosa, spiega il presidente Fism Alberto Battaglia, “e’ una dei 409 ricercatori che abbiamo finanziato e il 76% dei quali continua anche a distanza di anni a fare ricerca sulla sclerosi multipla”.
