Sono finite in carcere cinque persone coinvolte nello stupro di gruppo a Meta (Napoli): Antonino Miniero, 34enne di Portici, Fabio De Virgilio, 27enne di Vico Equense (i due barman), Davide Gennaro Gargiulo, 23enne di Massalubrense, Raffaele Regio e Ciro Francesco D’Antonio, 24 e 23 anni, entrambi di Torre del Greco. Fondamentale per accertare la responsabilità dei colpevoli sono stati gli esami del dna, l’esame del capello che ha permesso di trovare la droga dello stupro sul corpo della vittima e le chat ancora presenti nei telefoni delle persone coinvolte.
Proprio da un gruppo Whatsapp, “Cattive Abitudini“, emergono chat dell’orrore in cui i ragazzi deridono la cinquantenne e si scambiano foto e video di quella notte di due anni fa. Il giro di immagini però non si è limitato solo alle circa dieci persone presenti nella stanza d’albergo in cui avvenne la violenza di gruppo, ma si è diffuso anche in altre chat personali dei carnefici. Parole oscene che mettono in evidenza con chiarezza ciò che era stato commesso. “Mandami la foto“, scrive l’utente al ragazzo per vedere chi fosse la donna con cui aveva avuto un rapporto sessuale. “Non ho foto, ho quella della fe**s“, è la risposta.
IL RACCONTO INEDITO DELLA TURISTA A CHI L’HA VISTO [VIDEO]
Nel frattempo continuano le indagini per individuare gli altri partecipanti allo stupro. Al momento i cinque resposabili sono stati arrestati anche se hanno dichiarato che la turista quella notte fosse consenziente. Il branco è stato inchiodato dal Dna presente sul corpo della donna che aveva anche tracce di Z-drugs e Benzodiazepine, ovvero le droghe dello stupro. I riscontri avrebbero portato anche ad altre persone ma questi non sono stati sufficienti per metterlie ancora sotto accusa.

