Sono scomparsi da Tecalitlan, in Messico, da quasi tre mesi Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Quattro agenti della polizia municipale locale sono stati arrestati e hanno rilasciato delle testimonanze, rischiano una pena dai 40 ai 60 anni dopo il rinvio a giudizio. Tre di loro, durante gli interrogatori, hanno ammesso le loro responsabilità nella sparizione forzata di Antonio e Vincenzo, usciti proprio per cercare Raffaele nell’ultimo punto in ciu il gps dell’auto inviava il segnale.
Il destino dellle famiglie Russo e Cimmino è dunque ancora ignoto nonostante le indagini in Messico stiano proseguendo, anche se a rilento. Anche dall’Italia le autrorità stanno intervenendo infatti la procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine, al momento senza ipotesi di reato e il Parlamento Europeo sta mettendo in discussione gli accordi commerciali con il Messico pur di far emergere la verità sul destino dei tre napoletani.
Intanto il figlio, Francesco Russo, scrive un messaggio straziante per il padre Raffaele: “Papà e ch abbracc Carnal mi hai dato .Peccato era solo un sogno. Torna vita mi ti sto aspettando”. L’avvocato delle famiglie, Claudio Faletti, parla invece della politica che ha dimenticato i tre napoletani. La speranza continua ad essere viva, ma è passato ormai tantissimo tempo da quando le autorità messicane hanno dato notizie sul caso.

