Si chiama Emanuele Errico, detto Pisellino, la vittima dell’agguato avvenuto questa sera intorno alle 20 a Ponticelli, freddato da un colpo di pistola alla schiena in via Chiaro di Luna, nel rione Conocal. Il ragazzo aveva 19 anni ed era agli arresti domiciliari per droga, era ritenuto dagli investigatori vicino al clan D’Amico del Rione Conocal, smantellato nell’estate de 2016 da oltre 60 attesti.
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La vittima era evaso dagli arresti domiciliari e si trovava in strada con Rosario Ciro Denaro, 30 anni, originario di Volla, ferito alla gamba sinistra durante l’agguato. Il ragazzo noto alle forze dell’ordine non è in pericolo di vita. I carabinieri della compagnia di Poggioreale seguono le indagini e stanno ricostruendo l’esatta dinamica di quanto avvenuto nel quartiere della periferia orientale di Napoli.
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Sui social Pisellino aveva condiviso diverse foto in compagnia di Mariano Abbagnara, in carcere per omicidio e protagonista del documentario Robinù diretto da Michele Santoro. Il giovane è diventato una sorta di mito per tutti i ragazzini di Ponticelli che vogliono intraprendere la strada della criminalità organizzata, tra questi Emanuele cresciuto con l’idolo dell’aspirante baby boss dei Fraulella, ovvero il clan D’Amico. Mariano, detto “faccia janca”, in carcere ci è finito per aver ucciso Raffaele Canfora, un ragazzo di 25 anni, personaggio che gravitava negli ambienti del gruppo della Vanella Grassi di Secondigliano, prima picchiato, poi punito con tre colpi di pistola e infine lasciato morire tra un’atroce agonia e disperate richiesta di pietà. Abbagnara all’epoca dei fatti aveva solo 17 anni.

In questa foto la vittima insieme a Mariano Abbagnara, protagonista del documentario Robinù di Michele Santoro.
