E’ un duro attacco quello che è stato divulgato in una nota dall’avvocato della famiglia di Raffaele Russo, Francesco Russo e Vincenzo Cimmino, i tre napoletani scomparsi in Messico, rispettivamente padre, figlio e nipote. Il legale Claudio Falleti ha reso pubblica una comunicazione in cui riprende le parole di Francesco Russo, figlio di Raffaele, una delle tre persone sparite lo scorso 31 gennaio.
L’INDAGINE IN MESSICO: NELLE MANI DEL CARTELLO DI JALISCO
La famiglia è in attesa che lo Stato intervenga e cominci a collaborare con le autorità messicane nelle indagini sulla sparizione di padre, figlio e nipote. Falleti in una nota scrive:
“Siamo stupiti di quella politica che si erge a difesa della patria ma dimentica i propri cittadini. Per i familiari dei nostri connazionali scomparsi ogni giorno trascorso allunga l’agonia.
A voi rivolgo lo stesso pensiero di Francesco Russo, ‘Se al posto loro ci fossero stati vostro padre, vostro fratello, vostro figlio, avreste risposto aspettiamo, o avreste chiesto di fare l’impossibile?’ ‘Io questa domanda me la sono posta e sono accanto a loro. Questo lo dico agli interlocutori di quella politica che resta silente e che ritiene che non sia necessario per il momento cooperare con il Messico per indagini più approfondite, lo dico a quella Chiesa che come istituzione centrale è presente in tutto il mondo, viaggia per il mondo ma che non ha speso una parola di solidarietà’. Prossimamente agiremo anche davanti all’Onu, non esistono cittadini di serie A o serie B, siamo tutti italiani“.
IL FIGLIO FRANCESCO: “HO RICEVUTO TELEFONATE PER IL RISCATTO”
E’ questo l’ennesimo appello della famiglia dei tre napoletani scomparsi in Messico, che soltanto una settimana fa avevano chiesto il nome della persona a cui sono stati venduti i propri cari.

