L'allenatore si è seduto anche sulla panchina del Napoli durante la stagione 2000-2001. Lottava da tempo contro una malattia
Aveva compiuto 71 anni appena 20 giorni fa. Emiliano Mondonico ci ha lasciati, dopo 7 anni di battaglia contro il cancro. Una guerra che l’ha indebolito ma mai sconfitto. Dopo quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di intestino, era solito dire: “Ci sono trenta possibilità su cento che la Bestia ritorni“.
Purtroppo è stato così ed alla fine il mister gentile ma che era meglio non fare arrabbiare non ce l’ha fatta. “Il calcio mi dà la forza di per continuare la sfida” e lui ha amato questo sporto fino all’ultimo giorno della sua vita, dedicandogli anima e corpo.
Nato a Rivolta d’Adda, Mondonico, ha giocato durante la sua carriera da giocatore con Cremonese, Torino, Monza, Atalanta. Poi da allenatore le prime due esaltanti esperienza alla guida di Cremonese e Atalanta: nel 1984 ha riportato la prima dopo 54 anni in A; con i bergamaschi è stato protagonista nel 1988 di una promozione e di una straordinaria corsa fino alle semifinali di Coppa Coppe col Maline.
Poi la felice parentesi al Torino, quella al Sud tra Napoli (sfortunata perché retrocesso dopo l’avvio choc degli azzurri neo promossi e con Znedek Zeman allenatore) e Cosenza e quella toscana con la Fiorentina. Poi tante al tre squadre fino al ritiro del 2012.
La carriera chiusa come commentatore tv, tra competenza e tanti sorrisi. Ciao Mondo, il calcio senza di te non sarà più lo stesso.
MONDONICO, L’ULTIMA INTERVISTA A NAPOLI CON VOCEDINAPOLI.IT
