Potrebbero essere nelle mani del cartello di Jalisco Nuova Generacion i tre napoletani scomparsi in Messico lo scorso 31 gennaio. Dopo l’arresto dei quattro poliziotti corrotti, che avrebbero venduto i tre per 43 euro alla malavita locale, non arrivano notizie positive dalla regione con il più altro numero di scomparsi del Messico. Il motivo, sul quale si indaga anche in Italia, potrebbe essere legato a un giro di truffe infatti Raffaele Russo, il 60 enne, padre di Antonio e zio di Vincenzo Cimmino, anche loro scomparsi, ha un precedente per il reato di frode.
Dal Messico arriva una profonda indignazione nei confronti delle forze dell’ordine colluse che, e non sarebbe la prima volta, hanno di fatto consegnato i tre napoletani nelle mani di un potente nonché pericolosissimo cartello. “E’ un fatto grave perché si conferma un dubbio e allo stesso tempo si verifica che c’è infiltrazione criminale, che c’è corruzione”, ha dichiarato il cardinale José Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara (Messico) sul caso dei poliziotti di Tecalitlan.
“È molto triste vivere in un atteggiamento di diffidenza nei confronti alle persone che rappresentano le istituzioni – ha detto il porporato, citato dall’agenzia vaticana Fides – e che dovrebbero offrire garanzie di sicurezza e tranquillità; ma è più grave ancora che questa diffidenza sia confermata”.

