La famiglia è convinta che la polizia locale sappia cosa è accaduto ai loro parenti
Mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla sparizione di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, rispettivamente padre, figlio e nipote, la famiglia ha le idee chiare su cosa sia successo.
Le loro tracce si sono perdute lo scorso 31 gennaio, il primo a scomparire è stato Raffaele 60 anni, figlio e nipote stavano provando a rintracciarlo, ma poi avrebbero incontrato la polizia che ha intimato loro di seguirli, questo è quanto hanno detto nell’ultimo messaggio audio inviato all’altro fratello, Daniele Russo, su WhatsApp.
I familiari nell’attesa che la Farnesina faccia sapere loro qualcosa non hanno abbandonato la speranza. Secondo loro Raffaele, Antonio e Vincenzo sarebbero stati catturati in un carcere del Messico, come ha spiegato il nipote di Gino Bergamé:
“Siamo convinti che siano rinchiusi in un carcere in Messico. Siamo stati contattati da familiari di altre persone che da tempo non hanno più avuto notizie dei loro congiunti“. Poi ha aggiunto:
“Qualcuno dei familiari ha anche pensato di raggiungere il Messico ma, a parte la mancanza di disponibilità economica, crediamo, vista la reticenza finora mostrata delle istituzioni messicane, che sarebbe un viaggio a vuoto e, forse, anche pericoloso. La nostra unica possibilità rimane affidarci alla Farnesina che deve insistere sulla pista che porta al commissariato di Tecalitlan dove, nel giorno della scomparsa, una operatrice ci assicurò al telefono che i tre italiani erano in loro custodia“.
La moglie di Raffaele, madre e nonna delle altre due persone scomparse, è disperata e continua a ripetere che suo marito è una brava persona e non un narcotrafficante come in molti hanno ipotizzato:
“Questa è la mia casa, e questa sono io, vi sembro la moglie di un narcotrafficante? Mio marito. ha qualche pendenza con la giustizia, poca roba, un’accusa di tentata truffa. Roba che non ci ha mai arricchiti“.
E ha aggiunto il nipote: “Noi narcotrafficanti? É una bugia, mio zio ha sempre fatto il magliaro“.
Daniele Russo, il figlio di Raffaele, fratello e cugino delle altre due persone scomparse, ha ripetuto che la sua famiglia ha bisogno di aiuto per riportare a casa padre, fratello e cugino:
“Mio padre, mio fratello e mio cugino sono brave persone devono tornare a casa. Chi può ci deve aiutare, ci meritiamo un aiuto“.

