La procura antimafia sta indagando su un filone di indagine legata alla fazione Iovine e alla sua infiltrazione nel Lazio, in particolare a Roma
Nove arresti e sequestro da 23 milioni di euro contro il clan dei Casalesi. L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza su disposizione del Tribunale che ha accolto la richiesta della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia). Il blitz è stato eseguito nella capitale dove gli inquirenti hanno individuato una rete di affari che ha coinvolto il gruppo Iovine e quello autonomo Guarnera di Acilia.
Le indagini sono state avviate all’esito di una vasta operazione antimafia, condotta dalle Fiamme Gialle di Roma, a partire dall’ottobre 2013, nell’ambito dell’operazione “Criminal Games“. In questo caso sono stati arrestati Mario Iovine, Teresa Martinelli, Domenico Iovine, Vitantonio Iovine, Salvatore Iovine, Silvano Stollo, Sergio Guarnera, Sandro Guarnera, Franco Crispoldi, Fabrizio Diotallevi, Arben Zogu, Orial Kolaj e Petrit Bardhi. I reati contestati sono di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, usura, estorsione, rapina, illecita concorrenza con minaccia e violenza e detenzione illegale di armi.
Gli inquirenti avevano accertato l’esistenza di un vero e proprio “sistema” nel settore delle macchinette mangiasoldi – imposte nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati. Sono anche emersi contatto con membri appartenenti alla Banda della Magliana, tra cui Luciano Crialesi e Renato Santachiara.
Il gruppo degli “albanesi” ha costituito, invece, il commando di fuoco. I cosiddetti “pugilatori“, perché tra essi figurava il pugile Kolaj, già campione italiano ed europeo dei pesi medio-massimi.
La confisca di oggi è relativa a beni già sottoposti a sequestro nel marzo del 2016, vale a dire: l’intero patrimonio aziendale di tre ditte individuali; le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale di cinque società di capitali; otto unità immobiliari situate in Roma e nelle province di Nuoro e L’Aquila; un terreno sito in Roma; otto autovetture; un motociclo; rapporti finanziari, tutto per un valore complessivo di stima di oltre 23 milioni di euro.
Contestualmente il Tribunale di Roma ha disposto, nei confronti di 6 dei 9 indagati, l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora nel comune di residenza per tre anni.