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Napoli, in Prefettura il tavolo sulla legalità: ecco le misure per contrastare la devianza giovanile

Si è svolto ieri presso il palazzo della Prefettura di Napoli, l'incontro tra gli esponenti delle istituzioni cittadine

Si è tenuta ieri presso la Prefettura la riunione di insediamento del Tavolo interistituzionale per il coordinamento delle iniziative per la prevenzione ed il contrasto della violenza giovanile, nel quadro delle iniziative avviate in occasione della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 16 gennaio scorso, cui era presente il Ministro dell’Interno, accompagnato dai vertici nazionali delle Forze dell’Ordine.

All’incontro, convocato dal Prefetto di Napoli, Pagano, hanno partecipato: l’assessore alle politiche sociali della Regione Campania, Fortini; il Sindaco di Napoli, De Magistris, accompagnato dagli assessori all’istruzione, Palmieri, alle politiche sociali, Gaeta ed alle politiche giovanili, Clemente; il Presidente del Tribunale per i minorenni, Esposito ed il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, De Luxemberg; il rappresentante del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Franzese, il Questore De Iesu, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Del Monaco e D’Alfonso, rappresentanti dell’Autorità di gestione del Pon Legalità del Ministero dell’Interno, Prefetto Guidi. Al Tavolo potranno partecipare altre istituzioni, tra cui la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.

Il Prefetto Pagano, nell’evidenziare la complessità del fenomeno della devianza giovanile, che ha carattere strutturale, ha sottolineato la necessità di approntare interventi di prevenzione e contrasto ispirati a razionalità, proporzionalità ed integrazione istituzionale, in ottica multi livello, da assumere nel breve, medio e più lungo periodo. Tutte le Istituzioni presenti hanno condiviso il metodo suggerito e hanno espresso la loro piena adesione alle iniziative da attuare.

Al riguardo sono state condivise le linee di intervento di seguito indicate, alcune già in corso:

1. Progetto “sicurezza giovani”, a seguito dell’assegnazione di 100 unità delle forze dell’ordine (già in corso);
2. applicazione you pol per sollecitare la collaborazione dei cittadini con la Questura (presentato oggi dal Questore di Napoli);
3. creazione di una rete istituzionale che colloqui costantemente e verifichi i risultati delle azioni messe in campo; prima azione prevista, un incontro tra i componenti del tavolo e i dirigenti scolastici per inaugurare un dialogo permanente al triplice scopo di:

a) affinare la mappa del rischio;
b) individuare moduli di comunicazione, possibilmente standardizzate, tra istituti scolastici, servizi sociali comunali, forze dell’ordine e magistratura minorile per individuare tempestivamente casi di minori a rischio violenza e/o di elusione dell’obbligo scolastico;
c) dare attuazione alla recente legge sul ciberbullismo;

4. formazione di nuclei di educatori di strada, per un approccio non repressivo al fenomeno dei minori a rischio;
5. predisposizione di un protocollo di intesa tra magistratura minorile e istituzioni varie per l’adozione di tempestive misure a tutela dei minori, nei casi di genitori inadeguati al compito educativo (già in corso); il protocollo coinvolge i Ministeri della Giustizia e dell’Interno
6. attuazione di azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento delle famiglie, anche attraverso l’associazionismo;
7. organizzazione di iniziative culturali e di comunicazione, con il coinvolgimento dei giovani e degli stessi organi di informazione;
8. creazione presso la Prefettura un Osservatorio dedicato al fenomeno.

Contestualmente, sarà avviata un’analisi specialistica della tematica della violenza giovanile, con il coinvolgimento di istituzioni universitarie e istituti di ricerca sociale.

E ancora:
entro il prossimo mese di giugno 2018 è prevista la messa a regime del progetto sperimentale e prototipale nel quartiere Sanità, progetto di sistema, di durata quinquennale, basato su un’ampia collaborazione istituzionale e dell’associazionismo, secondo i canoni della “comunità educante”, accompagnando 400 ragazzi nel percorso scolastico e di crescita relazionale fino all’avviamento professionale;
sarà potenziata la videosorveglianza nelle aree più a rischio.
Per l’attuazione delle suddette linee di intervento, sono stati costituiti gruppi di lavoro interistituzionali che, nel giro di un mese, predisporranno il relativo programma operativo.