Il 39enne è stato scovato a Somma Vesuviana in una villa di proprietà del fratello: era pronto a cambiare covo
Aveva le valigie pronte ed era in procinto di lasciare l’attuale covo per raggiungere un nuovo nascondiglio ma non ha fatto i conti con i carabinieri. Quando se li è trovati di fronte, questa mattina all’alba, non ha opposto resistenze né tentato la fuga. Si è semplicemente lasciato ammanettare.
“Con voi della Pastrengo non ci provo nemmeno. Lo so, mi conoscete“. Queste le parole pronunciate da Antonio Boccia, 39enne già noto alle forze dell’ordine e ritenuto a capo di una piazza di spaccio di cocaina nei Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli. Era ricercato dall’inizio di novembre quando per sfuggire a un provvedimento restrittivo emesso dalla magistratura si era dato alla macchia.
I carabinieri della Compagnia di Napoli Centro lo hanno individuato a Somma Vesuviana, dove si era nascosto in un villetta con ingresso indipendente nelle disponibilità del fratello, che continua ad abitare a Napoli. Quando i carabinieri vi hanno fatto irruzione Boccia era già in piedi, due valigie erano pronte nell’armadio, verosimilmente in attesa di partenza verso un nuovo nascondiglio.
L’AGGUATO E IL RIFUGIO IN CHIESA – Boccia il 17 novembre del 2015 era stato ferito da colpi d’arma da fuoco alle gambe nei pressi della chiesa dei Santi Francesco e Matteo sul vico Lungo San Matteo, all’interno della quale si era rifugiato sanguinante per sfuggire all’agguato impaurendo un gruppo di ragazzini che stavano seguendo una lezione di judo. Dopo le formalità di rito in caserma è stato condotto nella casa circondariale di Poggioreale. Dovrà espiare circa 3 anni e nove mesi di reclusione come disposto da una sentenza del Tribunale di Napoli relativa a una condanna per spaccio di stupefacenti.
