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Caso Dybala, la Juve preoccupata per l’argentino: “Vita poco regolare”

Seconda panchina consecutiva per Paulo Dybala. Dopo un inizio di campionato scoppiettante, l’argentino della Juventus ha avuto un’evidente flessione che lo ha portato a perdere il ruolo di inamovibile nell’undici titolare di Massimiliano Allegri.

“Dybala deve mettersi in discussione” aveva detto sabato Allegri annunciando la sua esclusione dalla formazione che oggi ha espugnato 3-0 il campo del Bologna riportando i bianconeri a -1 dalla vetta occupata dal Napoli. L’allenatore della Juventus continua ad andare avanti per la sua strada e i risultati gli danno ragione.

IL CAOS DI PAULO – Dybala invece dovrà fare chiarezza nella sua vita privata e uscire a testa alta da un periodo difficile che l’ha visto nel giro di pochi mesi cambiare praticamente tutto oltre a fare i conti con paragoni ingombranti (vedi quello con Leo Messi). L’argentino la scorsa estate ha affidato la procura al fratello Mariano Dybala, salutando, non proprio amichevolmente, il suo vecchio agente Pier Paolo Triulzi che aveva lavorato con la Juve al rinnovo quinquennale da 7,3 milioni di euro a stagione firmato pochi mesi prima.

Paulo ha lasciato la sua fidanzata storica, Antonella. Ha una battaglia legale in corso con lo sponsor perché, così come spiegato ad ottobre dalla Gazzetta, “poco prima di arrivare alla Juve, il giocatore aveva ceduto i propri diritti di immagine per dieci stagioni a una società maltese. Proprio ad agosto la stessa società ha raggiunto una maxi-intesa per dieci anni con la Puma, subentrata come sponsor tecnico personale alla Nike”.

I “CONSIGLI” DI NEDVED E BUFFFON – Sul momento delicato vissuto dall’argentino, che (ricordiamolo) ha già realizzato al momento 12 reti in campionato (in 16 gare), due nella sfida di Supercoppa contro la Lazio e zero (in sei partite) in Champions League, si è espresso il vicepresidente bianconero Pavel Nedved. A margine dei sorteggi di Nyon, l’ex calciatore aveva invitato Dybala “a dare sempre il massimo in allenamento, fare sacrifici nella vita privata”. Solo “così può diventare davvero grande”. Parole che hanno scatenato ulteriori polemiche tra chi appoggiava i consigli di Nedved, come Buffon, e chi invece (Moggi e Mughini) hanno criticato la dirigenza bianconera per come sta affrontando il rapporto con l’argentino.

Quel che ne emerge tuttavia è che Dybala non sta attraversando un periodo serene. Saranno le azioni legali avanzata nei suoi confronti dall’ex manager e dall’ex sponsor. Sarà la vita privata piuttosto “bollente” dopo l’addio alla fidanzata storica. Saranno i ritardi agli allenamenti o la poca concentrazione con i quali li affronti. Sarà, pure, il paragone sconsiderato con Leo Messi. Uno che a 24 anni, l’età attuale di Dybala, aveva già vinto tutto (tranne il Mondiale).

Insomma Dybala è in crisi spirituale. Non è tranquillo. La Juve se ne è accorta e inizia a preoccuparsene. Anche perché l’argentino non guadagna certo noccioline.