Ha 26 anni e un cognome e un grado di parentela pesanti Antonio Vastarella, il 26enne del Rione Sanità arrestato nelle scorse ore nella sua abitazione di via Fontanelle dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli. Antonio è il figlio di Patrizio, attualmente in regime di libertà vigilata e considerato dagli investigatori il reggente del clan Vastarella dopo l’arresto del fratello Raffaele, in carcere già da diversi anni.
Il figlio Antonio dovrà difendersi dall’accusa di rapina aggravata, lesioni personali e violenza privata al termine delle indagini coordinate dalla procura di Napoli nord e accolte dal giudice per le indagini preliminari che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Antonio lo scorso 16 marzo 2017 – secondo la tesi della Procura – si trovava insieme con altre due persone, già arrestate lo scorso giugno, nel parcheggio dell’Uci Cinemas di Casoria quando veniva compiuta una rapina ai danni di due giovani, uno dei quali ritenuto nell’orbita del clan Sequino, rivali del clan di via Fontanelle.
Pugni, schiaffi e calci in volto per una rapina dal magro bottino di 200 euro ma soprattutto per una vera e propria prova di forza contro un “amico dei nemici”. Dopo gli arresti di Daniele Pandolfi, 21 anni, e Antonio Stella, 34 anni, ritenuti dagli investigatori figure contigue al clan Vastarella e già finite nel mirino delle giustizia in passato, i carabinieri hanno identificato anche il figlio del boss. L’attività investigativa, supportata da intercettazioni, servizi di osservazione e dalle analisi e riscontri sulle immagini di videosorveglianza nonché da ulteriori elementi forniti dalle vittime, ha consentito di ricostruire il ruolo del 26enne.
IL PESTAGGIO AVVENUTO NEL PARCHEGGIO DELL’UCI CINEMAS DI CASORIA:
I MESSAGGI SUI SOCIAL DOPO LA STRAGE
Antonio Vastarella scampò alla strage delle Fontanelle dove, secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, era lui l’obiettivo principale del commando di fuoco del clan Esposito-Genidoni. Quel giorno, era il 22 aprile 2016, i sicari entrarono in azione a bordo di scooter all’esterno del circolo “Maria Santissima dell’Arco” di via Fontanelle. Sotto la pioggia di piombo caddero il cugino Giuseppe Vastarella, 42 anni, figlio di Raffaele ‘Capa ‘e auciello‘, e Salvatore Vigna, 41 anni, cognato di Giuseppe. Feriti invece Dario Vastarella, 33 anni, lo stesso Antonio Vastarella (lievemente alla gamba) e Alessandro Ciotola, 22 anni.
A colpire principalmente è un messaggio affidato a Facebook tre giorni dopo la strage. Un messaggio di sfida agli odiati rivali. Una lunga risata nonostante la morte di due suoi familiari prima del “saremo più forti di prima” con tanto si sigla finale “FV” (famiglia Vastarella). Poi un altro post poche ore dopo (“La gloria e passeggere! solo la morte mi arrenderà” con la sigla di famiglia alla fine) prima dell’attacco ai pentiti nelle settimane successive.



LA MAPPA DELLA CAMORRA DEL RIONE SANITA’: IN GIRO SULLE MOTO DEI FALCHI

